Avere le farfalle nello stomaco non è solo un modo di dire: lo dice la Scienza

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Avere le farfalle nello stomaco non è solo un modo di dire: lo dice la Scienza

| 16/08/2024

C’è una risposta simile a stimolazioni fisiche

  • Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca dimostra che l’espressione “farfalle nello stomaco” ha una base scientifica legata alle emozioni
  • Emozioni come felicità, tristezza e paura attivano le stesse aree cerebrali delle esperienze tattili e motorie, mostrando una risposta simile a stimolazioni fisiche
  • Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno analizzato le reazioni cerebrali di 26 partecipanti a stimolazioni emotive e tattili
  • Le mappe cerebrali hanno rivelato che alcune aree si attivano sia per stimoli fisici che emotivi, supportando l’idea che le emozioni siano “incarnate” nel corpo
  • La scoperta suggerisce che esperire fisicamente le emozioni può influenzare il nostro comportamento e potrebbe portare a nuove terapie per gestire disturbi emotivi

 

Un recente studio italiano ha rivelato che l’espressione “farfalle nello stomaco” non è solo una metafora, ma ha una base scientifica. La ricerca condotta dall’Università di Milano-Bicocca, con la collaborazione dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi, ha dimostrato che il cervello associa effettivamente le emozioni a sensazioni corporee specifiche. Pubblicato sulla rivista iScience, lo studio ha scoperto che emozioni come tristezza, felicità e paura attivano le stesse aree cerebrali coinvolte nelle esperienze tattili e motorie. Questo significa che quando proviamo una forte emozione, il nostro cervello risponde in modo simile a come farebbe con una stimolazione fisica.

Elena Nava, una delle autrici dello studio guidato da Michelle Giraud, ha spiegato che precedenti ricerche avevano già suggerito un legame tra emozioni e parti specifiche del corpo a livello comportamentale. Tuttavia, fino ad ora, mancava la prova a livello neurofisiologico. Utilizzando una risonanza magnetica funzionale a 3 Tesla, i ricercatori sono stati in grado di produrre immagini cerebrali ad altissima definizione e osservare come il cervello risponde a diverse stimolazioni.

Il nostro corpo gioca un ruolo cruciale nel modo in cui generiamo e percepiamo le emozioni.

Il campione dello studio comprendeva 26 partecipanti, sottoposti a stimolazioni sia tattili e motorie sia emotive. Registrando le aree del cervello attivate da queste stimolazioni, i ricercatori hanno creato due mappe. Sovrapponendo queste mappe, hanno trovato che alcune aree cerebrali si attivano sia in risposta a stimoli fisici che emotivi. Questo risultato supporta l’idea che le emozioni siano “incarnate”, ossia che il nostro corpo gioca un ruolo cruciale nel modo in cui generiamo e percepiamo le emozioni.

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Nava ha sottolineato che questa scoperta dimostra la necessità di esperire fisicamente le emozioni per poterle sentire consapevolmente. Questo studio potrebbe avere importanti implicazioni per la comprensione di come le emozioni influenzano il nostro corpo e il nostro comportamento. Potrebbe anche aprire nuove strade per trattamenti terapeutici che utilizzano stimolazioni corporee per gestire disturbi emotivi.

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