L’attività fisica quotidiana può prevenire gli incubi notturni: lo studio

È in grado di influenzare la latenza REM

 

Lo studio condotto dall’Università del Texas ad Austin ha portato alla luce un legame significativo tra l’attività fisica quotidiana e la qualità del sonno, dimostrando che fare esercizio può ridurre la probabilità di incubi notturni. Secondo i ricercatori, l’attività fisica influisce sulla latenza REM, il tempo necessario per entrare nella fase del sonno REM, durante la quale tendiamo ad avere sogni vividi. La latenza REM allungata grazie all’attività fisica potrebbe favorire il consolidamento delle fasi del sonno profondo prima di passare al sonno REM, riducendo così la frequenza degli incubi.

Questo legame tra esercizio fisico e qualità del sonno è stato considerato una prova solida della connessione tra attività fisica, benessere emotivo e salute psicologica. L’architettura del sonno è composta da cicli di sonno che includono fasi di sonno leggero, profondo e REM. L’esperienza ha già dimostrato che l’allenamento regolare può migliorare la qualità del sonno e, di conseguenza, il benessere generale. Tuttavia gli studi precedenti si limitavano a ambienti controllati o a dati raccolti dopo una sola notte di sonno, limitando così la loro affidabilità. Questo studio, invece, è stato condotto su larga scala, analizzando i modelli di attività fisica quotidiana e il loro impatto sul sonno e sul benessere emotivo nel contesto naturale della vita quotidiana.

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Sono stati monitorati 82 giovani adulti per diversi mesi

Utilizzando tecnologie avanzate per monitorare il sonno e l’attività fisica di 82 giovani adulti per diversi mesi, i ricercatori hanno potuto confermare che l’impegno in attività fisica è correlato a un sonno più profondo e ristoratore. L’importanza di questo studio risiede nel fatto che ha superato i limiti dei modelli di laboratorio, consentendo di ottenere risultati più generalizzabili e applicabili alla vita quotidiana. Questo approccio interdisciplinare ha coinvolto le comunità e i partecipanti nel processo di ricerca, contribuendo a una comprensione più approfondita del legame tra attività fisica, sonno e benessere emotivo.

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