L’assemblatore

“Quello che credevo un amico no si è rivelato tale. E non è neanche un professionista onesto. Sono Antonino e vi invio gli screen di questa chat in cui ho litigato con Gabriele. Lui ha un negozio di computer e affini, in pratica l’unico in paese. Recentemente mi aveva assemblato un pc da casa e di cui comunque ero soddisfatto. Il misfatto avviene oggi, quando doveva passarmi un programmino stupido. Me lo passa in pen drive, ma arrivato a casa non trovo il programma ma una lista lunghissima di file di testo. Ovviamente ha sbagliato pennino, e ovviamente non dovrei aprire i suoi documenti. Ma è una lista di nomi e cognomi e indirizzi. Sono troppo curioso, anche perché ci sono pure io in quella lista. E da lì parte il patatrac. Gli scrivo e tutto quello che succede poi lo potete scoprire leggendo. Io mi limito a dire che è vergognoso comportarsi in questo modo. Ma la verità alla fine viene sempre a galla. E pure la vendetta alla fine si compie. Ed è brutale.”

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Antonino condivide la sua esperienza amara con Gabriele, che riteneva un amico e un professionista di fiducia, vista anche la sua posizione di unico venditore di computer in paese. Gabriele aveva recentemente assemblato un pc per Antonino, e il rapporto tra loro sembrava sereno fino a un episodio che ha fatto crollare la fiducia.

Tutto inizia quando Gabriele, su richiesta di Antonino, gli passa un programma tramite una pen drive. Arrivato a casa, Antonino inserisce la chiavetta ma non trova il programma: al suo posto ci sono una serie di file di testo, una lista di nomi, cognomi e indirizzi. Non avrebbe dovuto aprire i file, ma la curiosità lo spinge a dare un’occhiata, soprattutto quando vede anche il proprio nome tra quelli elencati.

Antonino decide quindi di scrivere a Gabriele per avere spiegazioni. Quello che scopre nella conversazione, che condivide tramite gli screenshot, lo lascia indignato e deluso: si tratta di informazioni personali di varie persone, raccolte in modo che lui giudica scorretto e non professionale. Gabriele cerca di giustificarsi, ma la reazione di Antonino è chiara: è inaccettabile comportarsi in modo così poco trasparente con i propri clienti, specialmente con chi considerava un amico.

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