Aspettativa di vita, è improbabile che gli umani vivano più a lungo

Più longevi di così si muore: lo studio di Nature Aging

La longevità dell’essere umano è una questione assai dibattuta
C’è chi sostiene che in futuro saremo in grado di vivere molto più a lungo
E chi, al contrario, pensa che esistano dei limiti fisiologici non aggirabili
Uno studio ha registrano un decremento della longevità tra il 2010 e il 2019
I risultati hanno scatenato una polemica: ecco perché

Quante volte ci siamo sentiti ripetere che, con la progressione delle scoperte scientifiche e tecnologiche, la longevità umana potrebbe aumentare vertigionosamente? Non tutta la comunità scientifica, però, è d’accordo sul punto. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Aging, in particolare, ha messo in luce che è improbabile che i membri della nostra specie vivano più a lungo di così.

Gli autori della ricerca hanno condotto un’analisi sulla durata della vita degli abitanti di Giappone, Spagna, Corea del Sud, Svezia e Italia. Non si è trattato di una scelta casuale; infatti, sono tutti Paesi in cui, in media, la popolazione vive a lungo. Il periodo di riferimento preso in considerazione è tra il 1990 e il 2019, per evitare che la pandemia potesse alterare i risultati dello studio. Gli esperti hanno notato che, per quanto riguarda l’intervallo 2010-2019, il tasso di miglioramento nell’aspettativa di vita si è ridotto rispetto al decennio precedente (1990-2010).

Uno studio che ha scatenato pareri discordanti

S. Jay Olshansky, epidemiologo dell’University of Illinois Chicago, ha spiegato: “Ci sono dei limiti oltre i quali non possiamo spingere la sopravvivenza umana“. Nella fattispecie, si tratterebbe di ostacoli fisiologici che impedirebbero al nostro organismo di invecchiare ulteriormente.

Gli esiti dello studio hanno sollevato pareri discordanti. Infatti, c’è chi ha sottolineato che nuove scoperte scientifiche potrebbero aggirare questi limiti, intervenendo e bloccando i meccanismi che portano le cellule a invecchiare e a morire. In particolare, chi ha criticato la ricerca ha sottolineato che appena un secolo fa la mortalità infantile appariva un problema incontrastabile. I dati, invece, dimostrano che in soli 32 anni, dal 1990 al 2022 il tasso si è ridotto del 60%.

Per questo, secondo i più ottimisti, nuove cure, terapie mirate e uno stile di vita sano potrebbero portarci in futuro a raggiungere traguardi di longevità che, ad oggi, appaiono totalmente impensabili.