L’ascolto della musica sta diventando sempre più diffuso, con gli italiani che dedicano in media 20 ore e 54 minuti alla settimana a godere di brani musicali, secondo il rapporto annuale “Engaging with Music 2023” dell’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry). Questo dato rappresenta un aumento di 24 minuti rispetto all’anno precedente, evidenziando l’importante ruolo che la musica gioca nelle vite delle persone.
Lo streaming audio e video continua a essere la modalità preferita di fruizione della musica in Italia, con entrambi che rappresentano il 30% del totale. La radio rimane popolare, specialmente tra le fasce di età più elevate, con una quota del 20%. Altre modalità includono l’acquisto diretto di musica (10%), i concerti live (4%), e altre forme di consumo (6%), come la televisione e lo streaming video in abbonamento.
Un dato interessante è che il 40% del campione italiano ascolta musica attraverso servizi di streaming audio in abbonamento, mentre il 25% ancora utilizza metodi illegali o senza licenza per accedere alla musica. Le attività più comuni svolte durante l’ascolto della musica includono le faccende domestiche (53%), il relax (50%), l’attività fisica (48%), il tragitto verso scuola o lavoro (46%) e la cura di sé (44%). Inoltre, il 71% degli intervistati ritiene che la musica sia importante per il proprio benessere psicologico. A livello globale, l’ascolto medio settimanale di musica è di 20,7 ore, in aumento rispetto alle 20,1 ore del 2022.
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Un dato significativo è che la stragrande maggioranza degli appassionati di musica riconosce l’importanza della creatività umana nel processo di creazione musicale, con il 79% che ritiene essenziale rispettarla. Inoltre il 74% è contrario all’uso dell’intelligenza artificiale per clonare o impersonare gli artisti senza autorizzazione. Il mercato dello streaming audio, in particolare la formula in abbonamento, continua a crescere a livello globale, con il 73% degli intervistati che afferma di ascoltare musica attraverso servizi di streaming audio licenziati. L’IFPI ha intervistato oltre 43.000 utenti in 26 paesi, rappresentando il 91,2% dei ricavi del mercato della musica registrata nel 2022. La metodologia adottata ha garantito la rappresentatività demografica e nazionale nei diversi paesi coinvolti.
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