Fonte: Wikipedia
Immagina di esplorare la città in bicicletta, desiderando di raggiungere un punto panoramico. Poi all’improvviso ti trovi di fronte a una ripida salita di 130 metri, con un’inclinazione del 18%. Il primo pensiero potrebbe essere quello di arrendersi e se invece non dovessi far altro che mettere piede a terra e lasciarti spingere su per la collina da una sorta di “ascensore” per biciclette, senza la fatica di pedalare? Tutto ciò non è una fantasia, ma la realtà a Trondheim, in Norvegia, dal 1993.
Il progetto è nato dall’idea del designer industriale Jarle Wanvik, che, affrontando le colline di Trondheim, ha ideato un sistema ispirato agli impianti di risalita. Convinto dell’efficacia del suo progetto, Wanvik ha ottenuto il sostegno dell’amministrazione locale, e così è nato il Sykkelheisen Trampe sulla collina Brubakken. Oggi noto come CycloCable, l’ascensore per biciclette ha subito una ristrutturazione nel 2013. Sebbene inizialmente fosse destinato a essere un modello esportabile in città collinari di tutto il mondo, non ha raggiunto molta popolarità principalmente a causa dell’emergere delle e-bike che offrono un’alternativa più economica ed è rimasto l’unico al mondo.
L’ascensore, oltre a svolgere una funzione pratica, è diventato una sorta di attrazione turistica. La corsa, gratuita e della durata di poco più di un minuto, è possibile solo in salita. Gli utenti si siedono sul sellino e si inclinano leggermente in avanti, spingendo la bicicletta sulla sinistra della piattaforma. Quando l’ascensore parte, l’utente, in piedi con il piede destro sulla pedana, spinge la bicicletta in su per la strada.
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L’ascensore raggiunge una velocità di 7,4 km/h, equivalente a circa due metri al secondo. La pratica è relativamente semplice, e sia giovani che anziani possono affrontare la salita senza troppi problemi, come dimostrano i video disponibili online. Seppur la sua funzione pratica sia stata in parte soppiantata dalle e-bike, l’ascensore per biciclette continua ad attirare tra i 20.000 e i 30.000 utenti all’anno, offrendo loro la soddisfazione di raggiungere la cima senza dover pedalare.
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