Una nuova specie di pipistrello è stata scoperta da un fossile di 52 milioni di anni fa, rinvenuto nel Wyoming, negli Stati Uniti.
Con oltre 1400 specie viventi, i pipistrelli sono il secondo gruppo di mammiferi con più specie al mondo. Si trovano in ogni parte del globo, ad eccezione delle regioni polari e di alcune isole remote. Svolgono un ruolo vitale in ecosistemi naturali sani. Le prime registrazioni confermate di pipistrelli risalgono ai depositi del primo Eocene, (56-47 milioni di anni fa). L’evoluzione dei primi pipistrelli è poco conosciuta per via di fossili isolati (in genere denti). Ecco perché il ritrovamento del pipistrello con lo scheletro intero contribuisce in maniera fondamentale a conoscere l’evoluzione delle prime specie di chirotteri.
Il fossile ritrovato nella cava American Fossil a Kemmerer risale a 52 milioni di anni fa. I depositi di laghi fossili presenti nella zona hanno fatto riemergere 30 fossili di pipistrelli negli ultimi 50 anni, ma tutti appartenevano a specie già note.
Secondo i ricercatori l’ultimo esemplare è il più antico scheletro di pipistrello mai recuperato al mondo. Non è speciale solo per l’età estrema, ma anche per la completezza dello scheletro, quando finora sono tornate alla luce solo piccole parti come i denti.
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La nuova specie è stata chiamata Icaronycteris gunnelli, in onore di Gregg Gunnell, responsabile delle collezioni di vertebrati per il Museo di Paleontologia dell’Università del Michigan, che ha dato un ampio contributo alla comprensione dei primi pipistrelli e dell’evoluzione dei chirotteri. La nuova specie è di piccola taglia e ha un artiglio sulla prima parte dell’ala. Presenta inoltre avambracci più corti, ali più lunghe e una diversa dentatura. Le ricostruzioni effettuate indicano che il suo peso era tra i 22 e i 29 grammi.
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