Le frasi oscene rinvenute dagli archeologi nelle latrine
- Anche gli antichi Romani avevano l’abitudine di incidere oscenità sui muri delle latrine
- A dimostrarlo sono numerose testimonianze archeologiche
- Generalmente, si trattava di insulti rivolti ai propri rivali in amore
- Non mancavano neppure apprezzamenti o annunci
- Si tratta di importanti testimonianze linguistiche e sociali
Se pensate che l’abitudine di scrivere frasi oscene nei bagni pubblici sia frutto della corruzione dei costumi e della perdita dei valori, vi sbagliate di grosso. In realtà, infatti, si tratta di un’usanza sicuramente poco elegante, ma molto longeva. Basti pensare che persino gli antichi Romani scrivevano volgarità impronunciabili sulle pareti delle latrine.
A dimostrarlo sono numerosi scavi archeologici che hanno portato alla luce non solo reperti di inestimabile valore, ma anche tante informazioni sulla vita nell’antica Roma, che per certi versi era decisamente più simile a quella odierna di quanto spesso si tende a immaginare. Del resto, se a ricorrere ad espressioni scurrili erano persino i poeti, come Marziale e Catullo, appare decisamente comprensibile che ad abbandonarsi alla trivialità fosse anche il popolo. In particolare, le persone del volgo erano solite scrivere insulti e frasi volgari ai danni dei propri rivali in amore.
Ce n’è per tutti i gusti
Non c’è alcun dubbio: ce n’è davvero per tutti i gusti. In un campo legionario in Germania, ad esempio, è stata rinvenuta la fedele rappresentazione di un pene eretto, accanto alla scritta “Mi hai preso la fregola“. Ad Ercolano, poi, la varietà delle iscrizioni è degna di nota. Le frasi oscene nelle latrine, infatti, spaziano da espliciti tentativi di marcare il territorio, lasciando il segno (“Secundus caca qui“) a frasi denigratorie volte a compromettere le abilità amatorie del malcapitato di turno (“Giocondo non sa scopare bene“).
Vi state chiedendo perché una materia tanto “bassa” sia interesse di studio da parte degli scienziati? In realtà, la ragione è duplice: da un lato si riscontra un’attenzione di tipo linguistico per le espressioni lessicali utilizzate. Questi graffiti, infatti, rappresentano un’importante testimonianza sull’uso della lingua.
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Inoltre, non dobbiamo commettere l’errore di giudicare come più o meno importanti alcuni aspetti della vita del passato, solo sulla base di un’idea di prestigio associata a certe tematiche e non ad altre. Anche l’abitudine di scrivere frasi oscene nei bagni pubblici è parte di un complesso di costumi e abitudini di una data civiltà, e come tale non può essere ignorata.
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- https://www.romanoimpero.com/2011/04/latrine-romane.html
- https://www.letture.org/oltre-pompei-graffiti-e-altre-iscrizioni-oscene-dall-impero-romano-d-occidente-stefano-rocchi-roberta-marchionni