L’analisi di antichi calderoni rivela cosa mangiavano le persone 5000 anni fa

I residui di cibo rimasti in sette recipienti in bronzo hanno mostrato la dieta del popolo Maykop, nel Caucaso settentrionale

 

L’analisi di antichi calderoni risalenti a 5000 anni fa ha permesso di capire cosa mangiassero alcuni popoli dell’epoca. Un team di ricercatori ha analizzato i residui di cibo rimasti su sette calderoni in bronzo trovati in luoghi di sepoltura nella regione del Caucaso, tra il mar Caspio e il mar Nero. I calderoni sono associati al popolo Mayok che viveva nel Caucaso settentrionale intorno al 3700-2900 a.C. durante la prima età del Bronzo.

Lo studio

«Ci sono poche informazioni affidabili sullo stile di vita della cultura Maykop. Erano contadini sedentari e analfabeti», ha affermato a Newsweek Viktor Trifonov, autore dello studio con l’Istituto per la storia della cultura materiale, Accademia russa delle Scienze.

Trifonov aveva precedentemente studiato le pratiche funebri della cultura Maykop, arrivando alla conclusione che le feste comunitarie con la presenza dei calderoni da cucina erano una componente chiave delle cerimonie.

«Sapevamo già che durante la festa gli abitanti di Maykop molto probabilmente bevevano una specie di birra brodosa, ma non sapevamo cosa fosse incluso nel menu», ha detto Trifonov. «Tutti i segni indiretti indicavano che il piatto principale era cotto nei calderoni. La domanda era cosa venisse cucinato esattamente».

Stufato di cervo e latticini

I ricercatori hanno così effettuato un nuovo tipo di studio biochimico analizzando i residui di cibo nei recipienti attraverso una nuova tecnica di analisi delle proteine. I sette contenitori sono stati ritrovati in diverse zone a patire dal 1897 e sono conservati nei musei di San Pietroburgo e Mosca.

I ricercatori hanno rilevato che i residui proteici appartenevano a sangue, tessuto muscolare e latte. Una delle proteine ​​indicava che i calderoni venivano usati per cuocere i tessuti di cervo o quelli della famiglia dei bovini, che comprende mucche, yak e bufali d’acqua. Nei recipienti era contenuto anche latte di pecora e capra con cui si preparavano probabilmente i latticini. «Dalla miscela di muscoli e sangue, presumiamo che le persone stessero cucinando una sorta di stufato».

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La grandezza dei recipienti fa pensare che i pasti abbondanti erano condivisi tra più persone e non tra una sola famiglia. La datazione al radiocarbonio ha indicato che i reperti potrebbero risalire ad un periodo tra il 3520 a.C. e il 3350 a.C.

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