Durante la notte il silenzio rende percepibili suoni minimi
- Il silenzio, spesso percepito come rilassante, può diventare oppressivo durante la notte, causando ansia e amplificando pensieri negativi
- Il silenzio assoluto poteva segnalare pericoli in passato, creando una risposta di allerta che oggi si traduce in ipervigilanza
- Durante la notte il silenzio rende percepibili suoni minimi, aumentando il senso di vulnerabilità e attivando il sistema nervoso simpatico
- La tolleranza al silenzio varia; chi è abituato a rumori costanti o ha vissuto esperienze negative in silenzio può soffrirne di più
- Suoni rilassanti, meditazione e tecniche di respirazione aiutano a gestire l’ansia notturna
L’ansia da silenzio notturno è un fenomeno sempre più diffuso, dove il silenzio della notte, invece di essere un momento di riposo, diventa una fonte di disagio. Molte persone scoprono che l’assenza di rumore amplifica i loro pensieri negativi, rendendo difficile rilassarsi e dormire. Questo disagio è spesso legato alla natura ambivalente del silenzio: mentre durante il giorno può sembrare ristoratore, di notte può amplificare le preoccupazioni interiori.
Una possibile spiegazione per questa ansia risiede nella nostra eredità evolutiva. In passato il silenzio assoluto poteva indicare un pericolo imminente, come un predatore in agguato. Questa risposta di allerta ancestrale potrebbe ancora influenzare il nostro sistema nervoso, portando a stati di ipervigilanza. Durante la notte, il silenzio accentua ogni piccolo suono, come il battito cardiaco o il fruscio delle lenzuola, creando un senso di vulnerabilità che può attivare il sistema nervoso simpatico, responsabile delle risposte di lotta o fuga.
La mancanza di stimoli esterni favorisce la ruminazione mentale
Le persone con ansia generalizzata sono particolarmente sensibili a questo fenomeno. La mancanza di stimoli esterni favorisce la ruminazione mentale, con pensieri ossessivi che diventano difficili da scacciare. La mente, senza distrazioni, tende a concentrarsi su ciò che è irrisolto o spaventoso, creando un circolo vizioso di ansia. La tolleranza al silenzio varia notevolmente da persona a persona. Chi vive in ambienti rumorosi o ha avuto esperienze infantili di isolamento può trovare il silenzio notturno insopportabile. Interessante è il ruolo del “rumore bianco“, come quello delle onde o della pioggia, che alcune persone trovano calmante. Questo tipo di suono maschera il silenzio assoluto, offrendo una sensazione di protezione.
Leggi anche: Come capire se soffriamo di ansia? Ecco i sintomi da non sottovalutare
Fortunatamente esistono diverse strategie per affrontare l’ansia notturna. Introdurre suoni rilassanti nella routine serale, come musica ambientale o rumori della natura, può attenuare il senso di vuoto. La meditazione guidata e la “respirazione quadrata”, un ciclo di inspirazione, apnea ed espirazione, possono aiutare a ridurre l’ansia e il battito cardiaco. Nei casi più gravi, è consigliabile rivolgersi a uno specialista, con terapie come la CBT (terapia cognitivo-comportamentale), che si è dimostrata efficace nel modificare i pensieri negativi e migliorare la qualità del sonno.
La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/psicologia/ansia-da-silenzio-quando-la-notte-diventa-il-tuo-peggior-nemico/
- https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC6250589/
- https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0005796718301517