Nella tradizione americana i cowboy erano i protagonisti indiscussi del Far West. Le donne avevano un ruolo secondario, erano angeli del focolare da corteggiare, salvare, che accudivano i figli quando gli uomini si mettevano in viaggio verso terre lontane. In questo contesto sociale universalmente accettato e consolidato, Annie Oakley fu donna che si contraddistinse per l’eccezionalità della sua figura.
Annie Moses, nacque nel 1860 nella contea di Darke, in Ohio. Suo padre morì quando aveva 10 anni e la bambina fu mandata a lavorare a servizio in una famiglia che la trattava crudelmente. Alla fine Annie scappò e tornò dalla madre. Per contribuire al mantenimento della famiglia prese confidenza con il fucile: sparava alla selvaggina nei boschi vicino casa e la vendeva ad un negozio locale. La sua abilità nel tiro le permetteva di guadagnare bene e all’età di 15 anni partecipò ad una gara di tiro al bersaglio, battendo Francis Butler, un famoso campione dell’epoca. L’uomo si innamorò di lei e l’anno successivo i due si sposarono.
Annie cominciò ad affiancare il marito nelle gare di tiro e scelse come pseudonimo Oakley, in riferimento alla città dell’Ohio in cui la coppia viveva. La donna cominciò a fare anche esibizioni in solitaria, diventando sempre più famosa e attirando anche l’attenzione della comunità dei nativi americani: il leggendario guerriero Toro Seduto la adottò chiamandola “Watanya Cicilla“, o “Little Sure Shot“.
Nei successivi 17 anni Annie girò l’America e arrivò anche in Europa con spettacoli in cui mostrava la sua strabiliante abilità nel centrare il bersaglio. Con un fucile calibro 22, da una distanza di 22 metri, si dice che potesse dividere a metà il bordo di una carta da gioco e bucarla altre cinque o sei volte prima che toccasse terra. Con un colpo tagliava in due la fiamma di una candela o faceva saltare il tappo di una bottiglia. Sparava girata all’indietro o con il fucile rovesciato. Afferrava una pistola a terra e colpiva una pallina lanciata in aria prima che toccasse terra. In Europa, si esibì per la Regina Vittoria e altre teste coronate. Aveva una mira talmente infallibile che, a sua richiesta, fece saltare le ceneri da una sigaretta tenuta dal Principe di Prussia.
Oakley divenne la prima donna superstar d’America, ma non si fece mai travolgere dal successo. Con il marito condusse sempre una vita modesta, aiutando la famiglia di origine a vivere dignitosamente e facendo molte donazioni ad enti di beneficenza a sostegno dei bambini orfani.
Continuò a stabilire primati fino a dopo i suoi 60 anni e si impegnò in iniziative filantropiche per i diritti delle donne e altre cause, incluso il sostegno di specifiche a giovani donne che conosceva. Nel 1922 Annie e il marito ebbero un incidente d’auto debilitante che ridusse drasticamente le esibizioni pubbliche.
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Negli ultimi anni Oakley affrontò ripetuti problemi di salute e morì nel 1926 all’età di 66 anni. Il marito fu così afflitto dalla sua morte che smise di mangiare e morì 18 giorni dopo. La storia della tiratrice scelta ha ispirato in America diversi libri, film, serie tv e spettacoli teatrali.
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