“Mi chiamo Kathrine, sono italo americana e vivo in Italia con la mia famiglia da quando ho 3 anni. I miei genitori si sono conosciuti a New York quattro anni prima della mia nascita: mia madre si era trasferita là per un corso di studi, mio padre è originario dell’Iowa e lavorava a New York. Si sono innamorati e qualche anno dopo si sono trasferiti in Italia perché mia madre voleva tornare nella sua terra natia. Mio padre si è adattato molto bene in Italia, ha imparato bene la lingua, usi e costumi! Hanno avuto un matrimonio bellissimo, siamo stati una famiglia stupenda. Poi purtroppo è arrivata la malattia di mio padre: l’alzheimer che è terribile perché ti tocca proprio nella dignità e scava per portarti via i ricordi. Dai più banali ai più profondi.
I ricordi di una vita. Mio padre l’ha preso anche in una fascia relativamente giovane, purtroppo. Abbiamo cominciato subito con la terapia ma ultimamente è peggiorato. Da qualche tempo, dato che poverino ne combina sempre qualcuna in casa, ho cominciato a suggerire a mia madre di provare a cercare una struttura che possa seguirlo al meglio. Anche per sollevare un po’ lei dall’incombenza, ma mia madre non ha mai voluto sentirne parlare. Mando questa chat perché voglio testimoniare una cosa meravigliosa di cui sono stata testimone diretta. E vi prego di leggerla. Perché l’alzheimer, nemmeno nelle forme più brutte, può sradicare i ricordi dal cuore. Può farlo dalla testa, ma dal cuore, credetemi, no.”
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Kathrine, italo-americana che vive in Italia con la sua famiglia, ha deciso di condividere una parte intima della sua vita legata alla storia d’amore dei suoi genitori e alla malattia di suo padre. I suoi genitori si sono conosciuti a New York, dove sua madre, italiana, si era trasferita per motivi di studio, mentre suo padre, originario dell’Iowa, lavorava nella città. Dopo essersi innamorati, hanno scelto di trasferirsi in Italia, dove hanno costruito una famiglia felice.
Purtroppo, la loro serenità è stata scossa dalla diagnosi di Alzheimer di suo padre, una malattia che Kathrine descrive come devastante, capace di sottrarre lentamente ricordi preziosi e frammenti di vita. La malattia si è manifestata in età relativamente giovane e, nonostante le terapie, le condizioni di suo padre sono peggiorate.
Kathrine racconta che, per alleviare il peso che questa situazione comporta, ha proposto più volte a sua madre di valutare una struttura specializzata per prendersi cura di suo padre. Tuttavia, sua madre ha sempre rifiutato, decisa a occuparsi di lui direttamente, nonostante le difficoltà.
In questo contesto doloroso, Kathrine ha voluto condividere una conversazione speciale per testimoniare un momento straordinario di cui è stata testimone. La chat che ha inviato rappresenta un episodio toccante, che dimostra come l’Alzheimer possa colpire la mente, ma non il cuore. I ricordi più profondi, legati all’amore e all’affetto, restano intatti, radicati nel cuore, anche quando sembrano persi nella mente.
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