Animali no, grazie

“Ciao a tutti quanti, mi chiamo Alberto e questa è una sorta di auto- denuncia da parte mia. Nel senso che mia moglie mi ha costretto a mettere la chat perché, secondo lei ” tutti devono sapere di che pasta sono fatto”. E di che pasta sarei fatto? Boh, non l’ho mai capito davvero. Apparentemente sono uno di quelli che quando la gente vede per strada cerca di evitarlo, ma non me la prendo, ci sono abituato. Si tratta soprattutto del mio strambo aspetto: sono alto, largo, con un barbone nero come la pece e dicono la faccia sempre un po’ incazzata. Ma io non mi sento incazzato, per nulla anzi. Di lavoro faccio l’odontotecnico, mi piace leggere romanzi d’amore (mia moglie mi ha costretto a scriverlo, ma confido nell’anonimato della chat) e non ho mai fatto del male ad una mosca. Insomma, tutte cose lontane dal mio aspetto, che suggerirebbe una carriera nel narco-traffico. Detto questo, torniamo a noi: mia moglie ha perso la mamma due anni fa, poco dopo ci siamo sposati. Da allora ha una sottile vena di malinconia negli occhi, e dice che può andare via solo grazie alla presenza di un animale… Io però sono sempre stato contrario agli animali in appartamento, non so come comportarmi con un animale, mi sento goffo e inadatto.”

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Il nostro fan, Alberto, condivide una sorta di “auto-denuncia”, spinto dalla moglie che ha insistito affinché rendesse pubblica la loro conversazione, sostenendo che “tutti devono sapere di che pasta è fatto”. Alberto ammette di non sapere esattamente cosa intenda la moglie con questa affermazione, ma accetta di raccontare la sua storia. Descrive se stesso come una persona che la gente tende a evitare per strada a causa del suo aspetto particolare: è alto, robusto, con una folta barba nera e un’espressione che molti interpretano come arrabbiata. Tuttavia, chiarisce di non sentirsi affatto arrabbiato; anzi, afferma di essere una persona pacifica e tranquilla.

Alberto spiega che di professione è un odontotecnico, ama leggere romanzi d’amore — un dettaglio che, secondo lui, la moglie lo ha obbligato a menzionare, confidando comunque nell’anonimato della chat. Non ha mai fatto del male a nessuno, nemmeno a una mosca, e tutto ciò sembra contrastare con l’immagine che gli altri percepiscono di lui, quasi come se il suo aspetto suggerisse tutt’altra vita, magari più turbolenta.

Dopo aver descritto la sua natura tranquilla, Alberto torna a parlare della sua situazione familiare. Racconta che la moglie ha perso la madre due anni fa, poco dopo il loro matrimonio. Da allora, Alberto ha notato in lei una costante vena di malinconia negli occhi. La moglie crede che questa tristezza possa alleviarsi solo con la presenza di un animale domestico. Alberto, però, si è sempre dichiarato contrario all’idea di avere animali in casa. Si sente goffo e inadatto a gestire la presenza di un animale, non sapendo come comportarsi in situazioni del genere.

Questa differenza di opinioni sulla presenza di un animale domestico rappresenta un punto di discussione nella coppia. Alberto, pur comprendendo il desiderio della moglie di colmare un vuoto emotivo, è indeciso su come affrontare la situazione, trovandosi a dover bilanciare le sue paure e insicurezze con il bisogno di conforto della moglie.

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