Alzi la mano chi non ha mai visto, nei film e nelle serie tv statunitensi, un tizio intento a bere bevande alcoliche ben nascoste in una busta di carta. Si tratta di una bizzarra finzione cinematografica o accade davvero? A volte può trattarsi di una scelta della produzione, che con questo espediente aggira le leggi che disciplinano la rappresentazione di alcol e tabacco in alcuni Paesi. In realtà, in ogni caso, si tratta di una prassi comune negli States.
Negli U.S.A., infatti, è vietato consumare le bevande alcoliche per strada. Secondo le open container laws, non si possono frequentare luoghi pubblici come parchi e marciapiedi se si ha una bottiglia aperta. L’obiettivo è quello di contrastare la manifesta ubriachezza in luogo pubblico e la guida in stato di ebbrezza. Da qui, il brillante stratagemma che circola ormai da decenni: nascondere la bottiglia in un sacchetto. Ma davvero basta questo a garantire l’impunità?
In realtà, l’abitudine di imbustare le bibite all’interno di un sacchetto è messa in pratica dagli stessi commercianti che vendono le bevande. Si tratta di un’operazione a cui sono sottoposti non solo gli alcolici, ma anche bottiglie di acqua, lattine di coca-cola e altri analcolici.
Per questo, le persone che consumano vino o birra per strada ritengono che la presenza del sacchetto di carta non sia necessariamente indice della loro colpevolezza. In ogni caso, gli esperti legali statunitensi sconsigliano di ricorrere a questo metodo, sostenendo che spesso la presenza della busta non faccia altro che attirare l’attenzione.
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D’altra parte, sembra esserci un tacito accordo tra chi consuma alcol nei luoghi pubblici e le forze dell’ordine. Del resto, come dar loro torto? Se i poliziotti iniziassero a perseguire tutti coloro che bevono bevande alcoliche per strada, non avrebbero più il tempo di indagare su tutti gli altri reati.
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