Come parte dei suoi continui sforzi per integ rare la robotica nelle sue gigantesche operazioni di magazzino, Amazon ha recentemente iniziato a sperimentare un robot bipede chiamato Digit che dovrebbe essere in grado di svolgere i compiti più ripetitivi. I dipendenti dei magazzini Amazon si sono abituati da tempo a lavorare a fianco dei robot, ma il personale dell’impianto sperimentale BFI1 di Sumner sta ora familiarizzando con Digit, un nuovo tipo di robot umanoide sviluppato da Agility Robotics, una startup con sede a Corvallis, in Oregon. Alto 175 cm e con un peso di 65 kg, Digit è in grado di camminare in avanti, all’indietro e lateralmente e, se necessario, di accovacciarsi.
Il nuovo robot-lavoratore di Amazon ha due braccia, due gambe, un petto blu e due luci quadrate per gli occhi e al momento ha solo il compito di riciclare le iconiche scatole gialle una volta svuotate dell’inventario. In un comunicato stampa, Amazon ha spiegato: “Riteniamo che esista una grande opportunità di scalare una soluzione di manipolazione mobile, come Digit, in grado di lavorare in modo collaborativo con i dipendenti. Il nostro utilizzo iniziale di questa tecnologia sarà quello di aiutare i dipendenti a riciclare i contenitori, un processo altamente ripetitivo che consiste nel raccogliere e spostare i contenitori vuoti una volta che l’inventario è stato completamente prelevato”.
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Se da un lato Amazon vede Digit come un modo per “eliminare tutti i compiti banali e ripetitivi” all’interno dei suoi magazzini, dall’altro alcuni dipendenti dell’azienda potrebbero guardare al loro nuovo collega robotico come a una minaccia che potrebbe rubare loro il lavoro in un futuro non troppo lontano. Tuttavia l’azienda ha insistito sul fatto che Digit è destinato ad affiancare gli esseri umani, non a sostituirli. Tye Brady, capo tecnologo di Amazon Robotics, ha dichiarato: “Non c’è nessuna parte di me che pensi che questo possa diventare realtà. Le persone sono fondamentali per il processo di evasione; la capacità di pensare a un livello superiore, la capacità di diagnosticare i problemi. Avremo sempre bisogno di persone… Non ho mai avuto a che fare con un sistema automatizzato che funzionasse al 100%”.
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