Sono verdi, innescano la fotosintesi clorofilliana, riducono l’anidride carbonica nell’aria e si presentano come curiosa alternativa alla presenza di piante nelle città più inquinate. Sono gli “alberi liquidi”: non hanno tronco e chioma ma acqua e microalghe racchiuse in contenitori di vetro.
Il progetto, ad opera degli scienziati dell’Università di Belgrado, in Serbia, è diventato realtà nelle strade della capitale, suscitando curiosità e diffidenza, alimentando il dibattito online sulle possibili alternative naturali per combattere l’inquinamento atmosferico.
Chiamato “Liquid3”, l’albero liquido è un foto-bioreattore urbano progettato per rimuovere l’anidride carbonica nell’aria. È costituito da un serbatoio di 600 litri pieno di acqua e microalghe che usano la fotosintesi per convertire la CO2 in ossigeno, con lo stesso processo degli alberi e delle altre piante.
Secondo Ivan Spasojevic, scienziato che ha partecipato al progetto, un albero liquido sostituisce due alberi di 10 anni o 200 metri quadrati di prato. «Il sistema è lo stesso poiché sia gli alberi sia l’erba eseguono la fotosintesi e legano l’anidride carbonica». Le alghe inoltre, sono anche più efficienti degli alberi per rimuovere la CO2 dall’atmosfera. La specie Chlorella vulgaris è fino a 400 volte più efficace rispetto alle piante.
Online si è sviluppato il dibattito sull’effettiva utilità di impiegare Liquid3 a posto di alberi veri che, oltre a purificare l’aria, stabilizzano i terreni con le radici, prevengono l’erosione e sono elementi indispensabili dell’ecosistema per molte specie animali.
Spasojevic ha risposto che gli alberi liquidi sono installati non in sostituzione delle piante, ma come supplemento efficiente per purificare l’aria in zone molto inquinate della città.
Belgrado è la quarta città più inquinata della Serbia per via di due grandi centrali a carbone. Nel 2019, secondo alcuni studi, la città ha avuto il più alto livello di decessi legati all’inquinamento. «Il nostro obiettivo non è sostituire i boschi» ha spiegato lo scienziato «ma usare questo sistema per riempire i vuoti urbani dove non c’è spazio per piantare alberi veri. Inoltre, in alcune città l’inquinamento è così grave che gli alberi faticano a crescere, mentre le alghe tendono ad essere più resistenti».
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Le alghe utilizzate nelle vasche sono organismi unicellulari di acqua dolce, comunemente presenti nei laghi della Serbia. Sono molto resistenti, essendo in grado di svilupparsi nell’acqua di rubinetto e sopravvivere a temperature molto basse. Inoltre i serbatoi non richiedono molta manutenzione e le alghe extra dovute alla fioritura algale possono essere rimosse ogni 45 giorni circa, ed essere utilizzate anche come fertilizzante, nel trattamento delle acque reflue o per la produzione di biocarburanti. Liquid3 è anche una panchina, ha un pannello solare che fornisce illuminazione notturna e una presa per caricare i cellulari.
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