Fonte: Pixabay
Il curling è uno sport che appassiona migliaia di persone in tutto il mondo. Le squadre si sfidano facendo scivolare pesanti pietre sul pavimento ghiacciato.
La fattura delle pietre è determinante per il buon svolgimento della gara, scivolando sul pavimento con il minor attrito possibile. Per questo motivo da oltre 100 anni le pietre del curling vengono realizzate lavorando pietra particolare che si trova sull’isola scozzese di Aisla Craig.
Nonostante le sue dimensioni modeste, l’isola disabitata ha svolto un ruolo cruciale nella storia del curling per oltre un secolo. Il granito estratto da Ailsa Craig è rinomato per la sua qualità eccezionale che lo rende il materiale preferito per la produzione di pietre da curling utilizzate nelle competizioni internazionali, inclusi i Giochi Olimpici.
Le origini del curling possono essere datate all’inizio del XVI secolo in Scozia e nei Paesi Bassi. La società Kays of Scotland, fondata nel 1851 a Mauchline, detiene i diritti esclusivi per l’estrazione del granito da Ailsa Craig. L’azienda è l’unico produttore britannico rimasto di pietre da curling e fornisce le pietre utilizzate nelle competizioni della World Curling Federation. Kays of Scotland ha fornito pietre per i Giochi Olimpici Invernali sin dalla loro inaugurazione nel 1924, con l’eccezione dell’edizione del 2002 a Salt Lake City.
L’isola di Ailsa Craig è composta principalmente da due tipi di granito: il “Blue Hone” e l'”Ailsa Craig Common Green”. Il primo è utilizzato nella superficie di scorrimento della pietra perché è impermeabile, il che lo rende ideale per superfici ghiacciate. Ailsa Craig Common Green è invece utilizzato per comporre il corpo della pietra da curling perché è un materiale ad alta resistenza, il che lo rende più difficile da scheggiare o rompere.
Il granito di Ailsa Craig fu scoperto da Andrew Kay, il fondatore di Kays of Scotland, circa 150 anni fa. Il curling era già praticato a quel tempo, ma all’epoca c’erano poche o nessuna regolamentazione in questo sport. In genere le persone per giocare si portavano le proprie pietre di qualsiasi forma e dimensione per farle scivolare sul lago ghiacciato e si potevano anche lanciare a distanza.
Nel corso dei decenni si è cercato di dare una sorta di uniformità alle pietre da usare, sperimentando diverse tipologie di granito. Alla fine quello di Aisla Craig è risultato il migliore.
La famiglia Kay contattò i proprietari dell’isola e chiese il permesso di raccogliere granito per le pietre da curling. In seguito, il marchese di Ailsa concesse all’azienda i diritti esclusivi per la lavorazione delle pietre.
Con la designazione dell’isola come riserva naturale da parte della Royal Society for the Protection of Birds, le attività di estrazione su Ailsa Craig sono soggette a restrizioni ambientali. Nel 2002, Kays of Scotland ha ottenuto il permesso di raccogliere 1.500 tonnellate di granito già frantumato sull’isola. Successivamente, nel 2013, l’azienda ne ha raccolte altre 2.000 tonnellate, sufficienti per produrre circa 10.000 pietre da curling.
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Il processo di produzione delle pietre da curling è altamente artigianale. Nel laboratorio di Kays of Scotland, gli artigiani producono circa cinque pietre al giorno, garantendo che ogni pietra soddisfi gli elevati standard richiesti per le competizioni internazionali e per i Giochi Olimpici.
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