Avete mai sentito parlare di AI Anxiety? Si tratta di una nuova forma di ansia sbarcata direttamente dagli Stati Uniti, dove un lavoratore su tre è terrorizzato dagli effetti derivanti dall’introduzione dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo. I motivi di questa paura sono numerosi. In primo luogo, le persone temono di venire rimpiazzate dalle nuove tecnologie e di perdere il proprio impiego.
Inoltre, c’è timore che i datori di lavoro sfruttino le potenzialità dell’intelligenza artificiale senza rispettare le normative vigenti. Senza contare, poi, che sono in molti a essere attanagliati dalla paura di non risultare sufficentemente formati per applicare le potenzialità dell’I.A. sul posto di lavoro. Il problema, però, non si limita solo agli States. Infatti, secondo i sondaggi il 32% dei lavoratori della Gran Bretagna è affetto da AI Anxiety. In Italia, poi, la percentuale sale drasticamente fino al 77%.
D’altro canto, come spiegato da Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatori dell’AI Week, “Considerando la velocità con cui l’AI si sta diffondendo in tutto il mondo e in tutte le principali industrie operative, è assolutamente normale che ci sia della preoccupazione o addirittura dell’ansia tra i cittadini e i professionisti di tutto il mondo.
Non è normale, però, lasciare tutto così come stanno senza provare a cambiare le cose. In primis, è importante conoscere l’intelligenza artificiale, quindi promuovere delle sessioni di training o dei corsi di formazione in azienda per fare cultura risulta di assoluta rilevanza“.
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Si tratta, dunque, di un sottile gioco di equilibri: da un lato, secondo gli esperti sarebbe controproducente vietare l’intelligenza artificiale e tutti i vantaggi derivanti dalla sua applicazione; dall’altro, però, dovremmo essere noi a sfruttarla, non a lasciarci governare. Per questo, è essenziale disciplinare la materia dal punto di vista giuridico, oltre che applicare e rispettare in toto i regolamenti e le normative vigenti. E voi, che ne pensate? Siete spaventati dall’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo?
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