Il doppio rispetto ai disoccupati e il 50% più elevato rispetto ai fumatori ed ex fumatori
- Recenti ricerche in Gran Bretagna indicano che vivere in affitto può accelerare l’invecchiamento biologico più di condizioni come la disoccupazione o il fumo, a causa dell’elevato stress associato
- Gli affittuari sperimentano stress legato a difficoltà economiche, traslochi frequenti, rischi ambientali, e scarsa manutenzione degli alloggi
- Tutto ciò fa aumentare i livelli di cortisolo, accelerando l’invecchiamento della pelle e causando rughe
- La ricerca ha dimostrato che l’invecchiamento biologico negli affittuari è circa il doppio rispetto ai disoccupati e del 50% più elevato rispetto ai fumatori, soprattutto tra chi ha difficoltà a pagare regolarmente l’affitto
- Gli alloggi sovvenzionati dallo Stato non mostrano lo stesso livello di invecchiamento accelerato, suggerendo che una maggiore sicurezza abitativa riduce gli effetti negativi sulla salute
Recenti studi scientifici hanno rivelato che vivere in affitto può comportare un invecchiamento biologico più rapido rispetto ad altre condizioni come la disoccupazione o il fumo. Questa scoperta si basa su una ricerca condotta in Gran Bretagna, che ha esaminato gli effetti dello stress associato all’affitto sulla salute degli individui. Essere in affitto può generare un notevole stress per diversi motivi. Le difficoltà economiche legate al pagamento dell’affitto, la fatica dei traslochi frequenti, l’esposizione a rischi ambientali e la possibile mancanza di manutenzione adeguata contribuiscono a un carico di stress significativo.
Questo stress, a sua volta, può influenzare negativamente la salute attraverso l’aumento dei livelli di cortisolo, un ormone che accelera l’invecchiamento della pelle e contribuisce alla comparsa di rughe. La ricerca ha dimostrato che il tasso di invecchiamento biologico negli affittuari è circa il doppio rispetto ai disoccupati e il 50% più elevato rispetto ai fumatori ed ex fumatori. Questa accelerazione dell’invecchiamento è associata a problemi come l’impossibilità di pagare regolarmente l’affitto e l’esposizione a ambienti domestici non adeguatamente mantenuti. Tuttavia i risultati mostrano che gli alloggi sovvenzionati dallo Stato non presentano lo stesso grado di invecchiamento accelerato, suggerendo che una maggiore sicurezza abitativa può mitigare questi effetti negativi.
Le difficoltà economiche sono correlate a un maggiore disagio mentale
Il team di ricerca ha analizzato i dati dell’UK Household Longitudinal Study e i campioni di sangue di circa 1.500 persone, evidenziando come le condizioni abitative influiscano profondamente sulla salute. La ricercatrice Amy Clair ha sottolineato che queste scoperte rimarcano l’importanza di garantire abitazioni sicure e convenienti per la salute pubblica. Inoltre studi precedenti hanno dimostrato che le difficoltà economiche legate alla vita in affitto sono correlate a un maggiore disagio mentale.
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Le persone con redditi più bassi e risparmi limitati riportano livelli di stress superiori rispetto a chi ha una stabilità economica maggiore, con conseguenti effetti negativi sulla loro qualità della vita e sul lavoro. Le ricerche suggeriscono che miglioramenti nelle politiche abitative e nel mercato degli affitti potrebbero avere benefici significativi per la salute e il benessere generale.
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- https://jech.bmj.com/content/78/1/40
- https://www.jrf.org.uk/anxiety-nation-economic-insecurity-and-mental-distress-in-2020s-britain
- https://www.understandingsociety.ac.uk/research/publications/publication-547503/