Accordi di convivenza

“io sono Rosanna è ho deciso che un comportamento come quello di Uccio deve essere noto a più gente possibile, deve essere denunciato in pubblica piazza. La nostra convivenza è un po’ forzata, quantomeno decisa da situazioni logistiche. Ho trovato lavoro in un’altra città e lui mi ha seguito, dato che lavora da remoto. Sapevo che non era pronto ad una convivenza paritaria, non sono stupida. Aveva una mamma chioccia che quasi lo imboccava a letto. Quindi ho apprezzato il suo sforzo di una relazione paritaria tra onori e oneri. Ma ho dovuto protocollare tutto, dalla spesa alle pulizie domestiche. 50 e 50 in tutto, a turni. Lui però ha già cominciato ad applicare tutto con un metodo che porta allo squilibrio, ovviamente a suo vantaggio. Leggete e capirete perché ad un certo punto ho attivato la modalità bastarda vendicativa. E non tornerò indietro.”

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La nostra fan, Rosanna, ha scelto di condividere una situazione che definisce insostenibile e che l’ha spinta a prendere una posizione netta all’interno della sua relazione. Racconta di una convivenza nata non tanto da un desiderio condiviso, quanto da una necessità logistica: ha trovato lavoro in un’altra città e il suo compagno, Uccio, l’ha seguita, potendo lavorare da remoto.

Era consapevole fin dall’inizio che lui non fosse pronto a una vera convivenza paritaria. Cresciuto con una madre estremamente presente, abituato ad avere tutto fatto per sé, Rosanna sapeva che adattarsi a un equilibrio domestico condiviso sarebbe stato per lui un passo difficile. Nonostante questo, ha voluto dargli fiducia, imponendo fin da subito delle regole chiare: gestione della casa al 50%, dalla spesa alle pulizie, tutto diviso equamente con turni precisi.

Ma con il tempo, Uccio ha iniziato a piegare quelle regole a suo vantaggio. Con la scusa della precisione, ha applicato i turni e i compiti in modo da sottrarsi sempre a qualcosa, evitando di fare la sua parte reale. Un comportamento che Rosanna ha subito notato, e che l’ha spinta, dopo aver cercato invano di farglielo notare con razionalità, ad adottare quella che definisce una “modalità bastarda vendicativa”.

Condivide la sua esperienza per denunciare un atteggiamento che, purtroppo, molte persone si ritrovano ad affrontare in casa: la finta equità che nasconde una comoda furbizia. Una dinamica che porta alla frustrazione e, nel caso di Rosanna, alla decisione di non fare più un passo indietro.

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