La colpa sarebbe della composizione delle carni rosse lavorate
- Il consumo eccessivo di carne rossa lavorata è associato a un rischio maggiore del 13% di sviluppare demenza
- Mangiare quotidianamente carne lavorata può accelerare l’invecchiamento cerebrale di circa 1,6 anni
- Additivi, sale e ferro eme presenti nelle carni rosse lavorate possono contribuire all’infiammazione e ai disturbi metabolici, con effetti negativi sul cervello.
- La ricerca ha analizzato oltre 133.000 persone per 43 anni, riscontrando più di 11.000 casi di demenza
- Sostituire le proteine animali con quelle vegetali può ridurre il rischio di demenza del 19% e favorire la longevità cognitiva
Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Neurology evidenzia un collegamento tra il consumo di carne rossa lavorata e un maggiore rischio di sviluppare demenza. Secondo lo studio, mangiare quotidianamente anche piccole quantità di carni lavorate come pancetta, hot dog e mortadella può aumentare del 13% la probabilità di sviluppare questa patologia.
Gli scienziati hanno scoperto che chi consuma almeno un quarto di porzione di carne rossa lavorata al giorno (circa 85 grammi) mostra un invecchiamento cerebrale accelerato di circa 1,6 anni rispetto a chi ne mangia meno. Sebbene la ricerca sia di tipo osservazionale, e quindi non possa dimostrare una relazione causa-effetto diretta, il legame tra carne rossa e declino cognitivo appare significativo.
Perché la carne rossa può essere dannosa per il cervello?
Gli esperti suggeriscono che la composizione delle carni rosse lavorate possa influire negativamente sulla salute cerebrale. Il sale in eccesso, il ferro eme e gli additivi utilizzati nella lavorazione possono favorire processi infiammatori e alterazioni metaboliche, aumentando il rischio di malattie neurodegenerative.
Inoltre il consumo frequente di carne rossa è già stato collegato a disturbi cardiometabolici, obesità e alcuni tipi di cancro, tutti fattori che potrebbero influenzare anche la salute del cervello. Lo studio ha analizzato i dati di oltre 133.000 persone attraverso ricerche a lungo termine, tra cui il Nurses’ Health Study. Durante i 43 anni di osservazione, più di 11.000 partecipanti hanno sviluppato demenza, suggerendo un collegamento tra dieta e salute cognitiva.
Leggi anche: La carne più esclusiva al mondo viene ibernata fino a 15 anni [+VIDEO]
Come proteggere il cervello attraverso l’alimentazione
Per ridurre il rischio di declino cognitivo, gli esperti consigliano di sostituire le proteine animali con alternative vegetali come legumi, noci e semi. Secondo le ricerche, una dieta a base vegetale può ridurre il rischio di demenza fino al 19% e rallentare l’invecchiamento del cervello. Adottare uno stile alimentare più equilibrato, come la dieta mediterranea, può offrire numerosi benefici. Questo regime alimentare, ricco di frutta, verdura, cereali integrali, olio d’oliva e pesce, non solo protegge il cuore ma sostiene anche la funzione cognitiva, favorendo una vita più lunga e in salute.

La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.neurology.org/doi/10.1212/WNL.0000000000210286
- https://edition.cnn.com/2025/01/15/health/red-meat-dementia-wellness/index.html
- https://www.washingtonpost.com/wellness/2025/01/15/processed-red-meat-dementia-cognition/