Una resistenza dovuta alla presenza di molteplici copie del gene per l’alcol deidrogenasi
- Le vespe orientalis (calabroni rossi) possono bere una soluzione alcolica all’80% per un’intera settimana senza alcun cambiamento comportamentale
- Questa resistenza è dovuta alla presenza di molteplici copie del gene per l’alcol deidrogenasi, enzima chiave nel metabolismo dell’etanolo
- Molti animali, inclusi gli esseri umani, subiscono effetti dannosi con concentrazioni di alcol superiori al 4%, ma le vespe orientalis ne sono immuni
- Lo studio condotto dall’Indian Institute of Science di Bangalore utilizza etanolo marcato con C13 per dimostrare l’efficienza metabolica di questi insetti
- I risultati potrebbero offrire nuovi spunti per comprendere i meccanismi della tolleranza all’alcol e per sviluppare trattamenti per i disturbi legati al suo abuso
Le vespe orientalis, comunemente note come calabroni rossi, si distinguono per una sorprendente capacità: riescono a tollerare alti livelli di alcol senza mostrare alcun effetto negativo sul comportamento o sulla durata della vita. Secondo uno studio condotto dall’Indian Institute of Science di Bangalore, questi insetti possono consumare per un’intera settimana una soluzione contenente l’80% di alcol etilico, mantenendo intatte le loro funzioni fisiologiche e sociali.
Questa straordinaria tolleranza è attribuita alla presenza di molteplici copie del gene che codifica per l’alcol deidrogenasi, l’enzima responsabile della trasformazione dell’alcol in composti non tossici. In genere il metabolismo dell’alcol avviene attraverso due fasi: l’ossidazione in acetaldeide, una sostanza tossica, e successivamente la sua conversione in acido acetico, innocuo per l’organismo. Negli esseri umani, un consumo eccessivo di alcol porta a un accumulo di acetaldeide, causando nausea, vomito e altri sintomi spiacevoli. Al contrario, le vespe orientalis possiedono un sistema metabolico talmente efficiente da evitare questi effetti indesiderati, anche a concentrazioni che superano di gran lunga quelle tollerate da altre specie.
Le possibili prospettive per la ricerca scientifica
Un esempio emblematico dei limiti di altre vespe risale al 2018, quando l’Inghilterra fu invasa da vespe “ubriache” dopo aver consumato frutta fermentata. Questi insetti mostravano comportamenti insoliti e aggressivi, causati dall’incapacità di metabolizzare efficacemente l’alcol. Le vespe orientalis, invece, rappresentano un’eccezione: grazie al loro metabolismo avanzato, sono in grado di processare grandi quantità di etanolo senza conseguenze negative. I ricercatori hanno utilizzato etanolo marcato con carbonio-13 per studiare in dettaglio i processi metabolici di questi calabroni, confermando che la loro resistenza deriva da un’elevata concentrazione dell’enzima alcol deidrogenasi.
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Questo studio non solo getta luce su un fenomeno unico nel mondo animale, ma apre anche nuove prospettive per la ricerca scientifica. Come sottolineano gli autori, comprendere i meccanismi della tolleranza all’alcol nelle vespe orientalis potrebbe fornire informazioni utili per sviluppare trattamenti innovativi contro il disturbo da uso di alcol. I risultati, pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), evidenziano come lo studio di specie animali insolite possa offrire spunti per risolvere problemi legati alla salute umana.

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- https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2410874121
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39432778/
- https://www.greenme.it/animali/vespe-orientalis-resistenza-alcol/