“Buonasera, sono un uomo di 65 anni e sono un imprenditore nel mondo degli allestimenti fieristici. Mando questa chat per denunciare un fatto accaduto nella mia azienda. Nella mia azienda, come immaginerete, è sempre più frequente assumere personale straniero, spesso ragazzi appena arrivati in Italia che non si fanno tanti problemi a lavorare duro. Non faccio certo politica, ma come immaginerete arriva il buono e quello meno buono. Ma non dipende dalla provenienza, a volte dipende dalle circostanze, a volte dal caso. Qualche mese fa un mio dipendente mi presenta un ragazzo giovane, 23 anni, che è in Italia da poco. Noi avevamo bisogno di personale e lui mi sembrava sveglio e volenteroso. Così lo assumo e cominciamo a lavorare.
Io cerco di fare sempre il massimo per il lavoro e chi lavora con me, a volte chiedo ai ragazzi di venirmi incontro e fare un po’ più del dovuto in cambio della continuità del lavoro.
Non si dovrebbe ma il nostro mondo è così. Hicham, questo il nome del ragazzo, non si è mai lamentato, ha sempre lavorato a testa bassa.
Io non ho un carattere semplice, lo premetto, e negli ultimi anni di gente che all’inizio sembrava così ma poi me ne ha fatte di ogni, ne ho incontrati tanti. Quindi tengo sempre le difese alte. Qualche giorno fa, vado in magazzino e mi accorgo che qualcuno ci vive! C’è un letto un po’ arrangiato, uno zaino con dei vestiti, del cibo anche… E mi dico, ecco qua un altro che mi vuole fregare. Mi avvicino alla roba e con mia sorpresa, ma neanche troppa come dicevo poco fa, scopro che è Hicham che sta approfittando della mia struttura e della mia buonafede. Deve aver preso le chiavi da qualche parte…e così decido di affrontarlo.”
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