I bambini annoiati sono più felici: lo studio

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I bambini annoiati sono più felici: lo studio

| 30/01/2025
Fonte: Pexels

No, la noia non è nemica dei bambini: lo dice la neuroscienza

  • Al giorno d’oggi, i bambini sono costantemente esposti a stimoli e sollecitazioni
  • Il rischio di affaticamento e sovraesposizione è dietro l’angolo
  • Secondo la neuroscienza, la noia è essenziale per lo sviluppo emotivo e intellettivo dei più piccoli
  • Infatti, contribuisce allo sviluppo di autonomia, immaginazione e creatività
  • Ecco svelati tutti i benefici della noia secondo l’esperta Linda Caldwell

 

Per alcuni genitori, la noia è un’emozione da evitare a qualsiasi costo: la routine dei loro bambini, infatti, è un continuo susseguirsi di stimoli e sollecitazioni. Scandire e strutturare la loro giornata affinché abbiano la possibilità di dedicarsi ad attività educative e ludiche non è un problema di per sé. Lo diventa, però, se giochi ed esercizi vari finiscono per saturare ogni momento e occasione della vita dei piccoli, finendo per generare affaticamento e sovrastimolazione.

Insomma, contrariamente a quanto si possa pensare, la noia è necessaria nella routine dei bambini. Infatti, secondo i neuroscienziati si tratta di un ingrediente fondamentale per il loro benessere. Gli esperti, in particolare, hanno messo in luce come sperimentare questa emozione contribuisca allo sviluppo intellettivo ed emotivo durante l’infanzia e l’adolescenza. Scopriamo tutti i benefici della noia nel dettaglio.

La noia come opportunità: tutti i benefici

La neuroscienziata Linda Caldwell, che si dedica da decenni allo studio della noia, ha spiegato che questa emozione permette ai bambini di sviluppare autonomia, immaginazione e creatività. Infatti, i momenti in cui il bambino ha l’opportunità di trascorrere il proprio tempo senza che qualcuno abbia già pianficato e deciso per lui le attività da fare, costituiscono preziose occasioni di riflessione e sperimentazione.

Esplorando e interrogandosi, i più piccoli sono in grado di provare e comprendere le attività che amano fare, e quelle che trovano meno appaganti. Non solo: secondo la dottoressa Caldwell sperimentare la noia consente di imparare a gestire le proprie emozioni e di far fronte alla frustrazione. Un indicatore di buon equilibrio emotivo, infatti, è dato dalla capacità di essere sereni e appagati anche in assenza di stimoli esterni.

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Naturalmente, la neuroscienziata ha precisato che non si dovrebbe commettere l’errore di abbandonare i bambini a loro stessi tutto il giorno. Occorrerebbe, al contrario, trovare il giusto equilibrio tra attività strutturate e momenti di pausa e riflessione, che possano concorrere all’unisono al loro sviluppo armonico.

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