Tutto si basa sul “rapporto 2D:4D”
- Il “rapporto 2D:4D” si riferisce alla lunghezza relativa del secondo (indice) e del quarto (anulare) dito e potrebbe essere collegato al consumo di alcol
- Un rapporto basso (indice più corto dell’anulare) è associato a un maggiore consumo di alcol, suggerendo un legame con l’esposizione al testosterone durante la gestazione
- Lo studio condotto su 258 studenti universitari ha mostrato che gli uomini con l’anulare più lungo tendono a bere di più
- La ricerca esplora come gli ormoni prenatali, come il testosterone e gli estrogeni, influenzino non solo lo sviluppo fisico, ma anche i comportamenti legati all’alcol
- Il professore John Manning ha precisato che il rapporto tra le dita non è una causa diretta del consumo di alcol, ma un possibile indicatore di predisposizioni comportamentali influenzate da ormoni
Un nuovo studio ha esaminato la relazione tra la lunghezza delle dita e il consumo di alcol, proponendo un legame interessante con gli ormoni ai quali siamo esposti durante lo sviluppo fetale. Il “rapporto 2D:4D” si riferisce alla lunghezza relativa dell’indice e dell’anulare, e i ricercatori hanno osservato che un rapporto basso (quando l’anulare è più lungo dell’indice) potrebbe essere associato a un maggiore consumo di alcol. Questo fenomeno potrebbe derivare da livelli più alti di testosterone durante la gravidanza, un ormone che stimola la crescita dell’anulare. Al contrario, un indice più lungo rispetto all’anulare potrebbe indicare un’esposizione maggiore agli estrogeni.
Lo studio, condotto su 258 studenti universitari, ha rivelato che le persone con un rapporto 2D:4D più basso avevano una maggiore propensione a bere, specialmente tra gli uomini. Questo dato suggerisce che la predisposizione al consumo di alcol possa essere influenzata da fattori ormonali già prima della nascita. In particolare l’esposizione al testosterone potrebbe giocare un ruolo nella tendenza a consumare alcol, rendendo questo legame particolarmente rilevante quando si esplorano le cause biologiche dei comportamenti legati alla dipendenza.
Si tratta di un indicatore di una predisposizione legata agli ormoni
Il ricercatore John Manning, che ha condotto lo studio, ha sottolineato che il rapporto tra la lunghezza delle dita non deve essere considerato come una causa diretta del consumo di alcol, ma piuttosto come un possibile indicatore di una predisposizione legata agli ormoni. La ricerca fornisce spunti per comprendere come la genetica e l’ambiente possano interagire nell’influenzare le scelte individuali, in particolare in ambito sociale e sanitario.
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Anche se i risultati sono ancora preliminari, lo studio potrebbe aprire la strada a future ricerche sul ruolo degli ormoni nello sviluppo di abitudini legate al consumo di alcol e ad altri comportamenti sociali complessi. Potrebbe rappresentare una risorsa utile per approfondire la comprensione delle dipendenze e delle differenze individuali nel consumo di alcol.
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- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ajhb.24187
- https://www.swansea.ac.uk/press-office/news-events/news/2024/11/how-long-ring-fingers-can-point-to-a-love-of-alcohol.php
- https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/biotech/2024/12/05/la-lunghezza-del-dito-anulare-spia-della-propensione-allalcol_a6207a65-297c-407c-8995-adc4ff60ab69.html