La “mummia intoccabile” da oltre duemila anni riposa intatta e custodisce ancora gelosamente i suoi segreti
- Quasi tutte le mummie egizie sono state documentate e studiate rivelando, con la rimozione delle bende, anche l’identità e lo stato di conservazione dei corpi
- La mummia di Pacheri è invece rimasta intatta poiché gli storici non osano togliere le sue bende
- Le delicate strisce di lino che l’avvolgono sono disposte in maniera così intricata che la loro rimozione potrebbe causare danni irreversibili
- La mummia è stata studiata in maniera non invasiva con l’uso di TC e tecnologie di imaging
- Le indagini hanno rivelato che il corpo è di un uomo, probabilmente di alto rango
Le mummie dell’antico Egitto sono affascinanti testimonianze archeologiche della millenaria cultura egizia. Se ci sono innumerevoli mummie studiate e documentate in ogni loro più piccolo dettaglio, e con la rimozione delle bende sono state svelate anche le identità dei corpi e lo stato di conservazione, c’è invece una mummia intatta ancora avvolta nel mistero.
La mummia intoccabile
La mummia di “Pacheri”, o “Bashiri”, custodisce ancora gelosamente i suoi segreti. Le delicate strisce di lino che l’avvolgono sono disposte in maniera così intricata che gli egittologi non hanno osato toccarle, temendo che qualsiasi tentativo di “svelare” la mummia possa causare danni irreversibili, scoraggiando persino i più esperti. Per la sua particolarità le è stato dato il nome di “mummia intoccabile”.
La straordinaria cura e i dettagli evidenti nelle bende suggeriscono che l’individuo in essa contenuto fosse di grande importanza nell’antica società egizia. La complessità delle bende di lino, che si dice assomiglino alle linee architettoniche delle piramidi egizie, mostra la riverenza e il rispetto con cui questo individuo veniva trattato.
Negli ultimi anni, il progresso della tecnologia ha aperto nuove strade per studiare la mummia di Pacheri senza la necessità di togliere fisicamente le bende. Tecniche come le scansioni TC ad alta risoluzione e le tecnologie di imaging avanzate hanno permesso ai ricercatori di scrutare le bende della mummia e di ottenere informazioni preziose senza comprometterne il delicato stato.
Il corpo è di un uomo di alto rango
Le scansioni hanno fornito indizi sull’identità dell’individuo, sullo stato sociale e sui rituali eseguiti durante il processo di mummificazione. Il corpo è quello di un uomo alto circa 1,65 metri, vissuto durante il periodo tolemaico (305 – 30 a.C. circa) e si presume fosse di alto rango, forse un nobile o un sacerdote. L’analisi radiografica ha anche rivelato un nome scritto frettolosamente: Pacheri o Nenu, l’interpretazione è ancora incerta. Sono inoltre stati individuati manufatti e oggetti nascosti sotto le bende che hanno aggiunto ulteriori conoscenze sulle antiche pratiche funerarie egizie.
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L’ampio collare che ricopre il petto è formato da diverse file di perline e include fermagli a forma di testa di falco. Sul corpo è disteso un telo che presenta varie scene disposte in registri, in particolare la mummia distesa su un letto, circondata dalle dee Iside e Nefti e dai quattro figli di Horus. Infine, la custodia attorno ai piedi presenta due immagini del dio dei morti Anubi.
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- https://artarch.dalatcamping.net/the-enigmatic-mummy-of-ancient-egypt-unveiling-the-secrets-of-the-bashiri-mummy/
- https://archeology.dalatcamping.net/the-bashiri-mummy-egypts-untouchable-enigma/
- https://egypt-museum.com/mummy-of-pacheri/