Il digital switching non allevia la noia, ma la aumenta

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Il digital switching non allevia la noia, ma la aumenta

| 24/11/2024
Fonte: Pexels

Chi ha guardato un video di 10 minuti senza interruzioni ha riportato una maggiore soddisfazione

  • Uno studio dell’Università di Toronto ha rivelato che il “digital switching”, ovvero il passaggio rapido tra video online, aumenta la noia anziché alleviarla
  • La ricerca ha coinvolto 1.200 partecipanti e si è articolata in sette esperimenti, dimostrando che una visione continua di contenuti è più soddisfacente rispetto a un cambiamento frequente
  • In un esperimento, i partecipanti che hanno guardato un video di 10 minuti senza interruzioni hanno riportato una maggiore soddisfazione rispetto a chi ha cambiato video ogni cinque minuti
  • Katy Tam, autrice dello studio, ha evidenziato che un’esperienza visiva più immersiva, simile a quella del cinema, è più gratificante rispetto al consumo superficiale di contenuti
  • Il fenomeno colpisce in particolare gli adolescenti, intrappolati in un ciclo di ricerca costante di stimoli, che può portare a sintomi di noia cronica, ansia e depressione

 

Un recente studio condotto dall’Università di Toronto ha messo in luce un fenomeno interessante: il “digital switching”, o il rapido passaggio da un video all’altro, non solo non allevia la noia, ma sembra addirittura intensificarla. Pubblicata nel Journal of Experimental Psychology, la ricerca ha coinvolto 1.200 partecipanti provenienti da Stati Uniti e Canada ed è stata strutturata in sette esperimenti per analizzare gli effetti di questo comportamento comune.

Nei primi esperimenti, i ricercatori hanno testato l’idea che cambiare spesso video potesse ridurre la sensazione di noia. Inizialmente, i risultati sembravano confermare questa convinzione. Tuttavia gli esperimenti successivi hanno rivelato una verità sorprendente: i partecipanti che erano costretti a guardare un video di 10 minuti senza la possibilità di avanzare hanno riferito un’esperienza più gratificante rispetto a chi poteva scorrere rapidamente tra video più brevi.

Un fenomeno particolarmente preoccupante per gli adolescenti

Katy Tam, principale autrice dello studio, ha osservato che un’immersione più profonda nei contenuti rende l’esperienza visiva molto più appagante. “Proprio come al cinema, l’interesse e il divertimento derivano dall’immergersi completamente nei video. Quando gli utenti cambiano rapidamente contenuto, il valore del video si riduce, poiché non hanno il tempo di apprezzarne appieno il significato” ha spiegato.

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Questo fenomeno è particolarmente preoccupante per gli adolescenti, i quali, a causa della loro continua esposizione a social media progettati per favorire il rapido scorrimento di contenuti brevi, possono cadere in un ciclo di ricerca costante di nuovi stimoli. Questo comportamento può portare a una maggiore sensazione di noia, che a sua volta è collegata a problemi più gravi come ansia, depressione e aggressività.

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