Lo smart working migliora davvero le condizioni lavorative? Lo studio

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Lo smart working migliora davvero le condizioni lavorative? Lo studio

| 03/11/2024
Fonte: Pexels

Il 45% dei lavoratori è preoccupato che le opportunità di carriera possano diminuire

  • Un recente studio su oltre 2.300 dipendenti ha rivelato che il 97% desidera continuare a lavorare in modalità remota, accettando anche un taglio salariale del 5% per 2-3 giorni di lavoro da casa
  • Ricercatori dell’Università di Maastricht hanno sottolineato che l’adeguatezza degli spazi di lavoro, comprese le attrezzature e le condizioni ambientali, è cruciale per garantire la produttività nello smart working
  • Una buona ventilazione e l’assenza di rumore sono elementi essenziali per un ambiente di lavoro domestico produttivo; condizioni inadeguate possono compromettere la soddisfazione lavorativa
  • Il 45% dei lavoratori è preoccupato che le opportunità di carriera possano diminuire a causa del lavoro remoto, mentre l’isolamento sociale può ostacolare le comunicazioni all’interno dei team
  • Gli studi di Alan Felstead e Golo Henseke evidenziano che i lavoratori da remoto possono sovraccaricarsi di lavoro per compensare la percezione di minore produttività, aumentando il rischio di burnout e stress

 

Negli ultimi anni, il concetto di smart working ha acquisito una rilevanza crescente, soprattutto dopo l’emergenza pandemica che ha costretto molti a lavorare da casa. Secondo un recente studio su oltre 2.300 dipendenti, più del 97% di loro desidera continuare a svolgere parte della propria attività lavorativa in modalità remota. Sorprendentemente, molti sono disposti a rinunciare a un piccolo aumento salariale, accettando un taglio del 5% in cambio di 2-3 giorni di lavoro da casa.

Tuttavia la semplice possibilità di lavorare da remoto non è sufficiente per garantire prestazioni ottimali. Un’analisi condotta da ricercatori dell’Università di Maastricht ha esaminato vari fattori che influenzano la produttività, evidenziando l’importanza dell’ambiente domestico. L’adeguatezza degli spazi di lavoro, che include non solo la disponibilità di strumenti adeguati, come computer e sedie ergonomiche ma anche aspetti come la qualità dell’aria e il comfort termico, gioca un ruolo fondamentale nel determinare il successo dello smart working.

Attenzione a isolamento sociale e mancanza di interazioni faccia a faccia

I ricercatori hanno intervistato un campione significativo di lavoratori olandesi, scoprendo che condizioni come una buona ventilazione e l’assenza di rumore sono essenziali per un lavoro produttivo da casa. Quando l’ambiente è favorevole, il lavoro da remoto può trasformarsi in un’opportunità preziosa per aumentare la soddisfazione lavorativa. Tuttavia, se le condizioni non sono ottimali, la produttività può risentirne. Sebbene lo smart working porti indubbi vantaggi, ci sono anche preoccupazioni. Un’indagine del 2022 ha rivelato che il 45% dei lavoratori teme che le opportunità di carriera possano essere compromesse dalla scelta di lavorare in remoto.

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Inoltre l’isolamento sociale e la mancanza di interazioni faccia a faccia possono creare difficoltà comunicative all’interno dei team, influenzando negativamente la dinamica lavorativa. Un ulteriore studio condotto dai ricercatori Alan Felstead e Golo Henseke ha messo in luce un fenomeno noto come “teoria dello scambio sociale”. Questo suggerisce che i lavoratori da remoto tendono a lavorare di più e a compensare la percezione di una minor produttività non essendo sotto osservazione. Pertanto, gli individui spesso finiscono per sovraccaricarsi di lavoro, aumentando il rischio di burnout e stress.

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