Si vuole studiare trattamenti personalizzati
- Il “cervello virtuale” è un progetto ambizioso in Italia volto a studiare le funzioni cerebrali e le risposte del cervello a sfide come invecchiamento e malattie neurodegenerative
- È supportato da un finanziamento di 115 milioni di euro
- Il progetto coinvolge circa 500 esperti, tra cui scienziati, medici, bioingegneri e informatici, con l’obiettivo di approfondire la comprensione del cervello e sviluppare trattamenti personalizzati.
- Il cervello è un organo plastico, capace di adattarsi e rispondere alle esperienze, con risposte che possono essere adattative o maladattative
- Utilizzando dati di risonanza magnetica, i ricercatori hanno creato rappresentazioni digitali dettagliate delle strutture cerebrali, consentendo nuove esplorazioni delle funzioni cerebrali, in particolare rispetto a patologie del sistema nervoso
In Italia un’importante innovazione sta emergendo nel campo delle neuroscienze: il “cervello virtuale”. Questo progetto ambizioso mira a studiare in dettaglio le funzioni cerebrali e le risposte del cervello a diverse sfide, come l’invecchiamento e le malattie neurodegenerative. Grazie a un finanziamento di 115 milioni di euro, sono stati avviati oltre 200 progetti che coinvolgono circa 500 esperti tra scienziati, medici, bioingegneri e informatici, tutti uniti nell’obiettivo di approfondire la comprensione del cervello e sviluppare trattamenti personalizzati.
Il cervello è un organo straordinariamente plastico, capace di adattarsi e rispondere alle esperienze della vita. Questa plasticità consente di imparare, memorizzare nuove informazioni e affrontare le conseguenze di patologie come il Parkinson o la Sclerosi Multipla. Il Professor Fabrizio Esposito, dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, descrive il cervello come un’orchestra che deve sincronizzarsi per funzionare efficacemente. Le risposte del cervello possono essere “adattative”, contribuendo a mitigare i danni, o “maladattative”, quando la compensazione non è sufficiente.
Un nuovo modo di esplorare le funzioni cerebrali
La creazione del cervello virtuale rappresenta un passo significativo in questo campo. Utilizzando dati di risonanza magnetica, i ricercatori sono stati in grado di costruire rappresentazioni digitali dettagliate delle strutture cerebrali, dalle reti neurali ai microcircuiti. Questi “avatar digitali” offrono un nuovo modo di esplorare le funzioni cerebrali, specialmente in relazione alle patologie del sistema nervoso. Come afferma il Professor Egidio D’Angelo, ordinario di Fisiologia all’Università di Pavia, queste innovazioni permettono di analizzare le dinamiche del cervello in modo mai visto prima.
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Questi sviluppi non solo contribuiranno a migliorare la comprensione delle malattie neurologiche, ma potrebbero anche portare a trattamenti più mirati e personalizzati. La medicina di precisione, in questo contesto, ha l’obiettivo di adattare i trattamenti alle esigenze specifiche di ciascun paziente, rappresentando una vera rivoluzione nel modo in cui affrontiamo le malattie mentali e neurologiche. L’approccio innovativo potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita delle persone affette da queste condizioni, aprendo nuove strade nella ricerca scientifica e nella cura dei pazienti.
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- https://www.quotidiano.net/salute/un-cervello-virtuale-per-studiare-i-sintomi/
- https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=122973