E tu in quale ti riconosci?
- Una ricerca ha identificato cinque tipologie di personalità alimentare comuni legate al rapporto con il cibo
- Gli impulsivi perdono il controllo di fronte a buffet o bar e si consiglia di adottare strategie di evitamento
- I fuori orario mangiano tra un pasto e l’altro, il che può portare a un aumento di peso
- Gli emotivi utilizzano il cibo come mezzo di conforto e per alleviare lo stress e si consiglia di adottare un approccio consapevole tramite la mindfulness
- I ripulitori trovano difficile resistere ai cibi rimasti nel piatto e si consiglia di prestare attenzione alle dimensioni delle porzioni
Riconoscere le diverse personalità legate al rapporto con il cibo può essere un’utile strada per sviluppare strategie di gestione del peso personalizzate. Una ricerca recente, condotta da un gruppo di studiosi in California su un campione di 217 adulti e pubblicata sulla rivista Jama, ha evidenziato l’efficacia di adottare un approccio basato sulla comprensione della propria personalità alimentare rispetto a seguire semplici programmi dietetici standard. Questo studio ha inoltre permesso di identificare cinque tipologie di personalità alimentare comuni.
Iniziamo con la categoria degli “impulsivi”: si tratta di individui che tendono a perdere il controllo quando si trovano di fronte a un buffet o a un bar. Gli esperti suggeriscono di adottare strategie di evitamento o autocontrollo in queste situazioni. È naturale sentirsi tentati di assaporare tutto ciò che è disponibile, ma è fondamentale evitare di introdurre cibi fuori pasto. La seconda categoria è quella dei “fuori orario”: coloro i quali mangiano tra un pasto e l’altro, il che può portare a un aumento di peso anche se sono trascorsi solo pochi minuti dal pasto principale. Chi ha l’abitudine di fare spuntini tra i pasti potrebbe accorgersi di guadagnare qualche chilo extra nel corso dell’anno.
Gli emotivi, i ripulitori e i velocisti
Al terzo posto troviamo gli “emotivi”, individui che utilizzano il cibo come mezzo di conforto e per alleviare lo stress. L’adozione di un approccio consapevole al cibo tramite la pratica della mindfulness può aiutare a comprendere meglio le reali esigenze del corpo. Questa maggiore consapevolezza può contribuire a una trasformazione positiva del rapporto con il cibo e con il benessere psicofisico. Nella quarta categoria ci sono i “ripulitori”, coloro che trovano difficile resistere ai cibi rimasti nel piatto. È essenziale prestare attenzione alle dimensioni delle porzioni, poiché piatti più grandi possono spingere a consumare quantità eccessive di cibo.
Infine nella quinta categoria abbiamo i “velocisti”: individui che tendono a mangiare rapidamente, il che può portarli a consumare più cibo del necessario. Per sentirsi sazi, è importante praticare la pazienza, poiché lo stomaco impiega circa 20 minuti per inviare segnali di sazietà al cervello. Di conseguenza, si consiglia di mangiare più lentamente e di incorporare alimenti ricchi di fibre insolubili, come i cereali integrali, per favorire una migliore digestione.
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