A volte rimandare gli impegni può essere positivo: ecco perché

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A volte rimandare gli impegni può essere positivo: ecco perché

| 22/10/2024
Fonte: Pexels

Procrastinazione: siamo bloccati o stiamo semplicemente aspettando il momento giusto?

  • La procrastinazione non è necessariamente un’abitudine nociva
  • Secondo gli Antichi Egizi, può addirittura aiutarci ad agire al momento giusto
  • Per capire quando l’attesa è effettivamente utile e quando risulta controproducente, occorre riflettere su noi stessi
  • Pianificare una gestione del tempo ottimale è indispensabile
  • Ecco i consigli per sfruttare al meglio i risvolti positivi della procrastinazione

 

Rimandare impegni e incombenze non è sempre sbagliato e controproducente; in alcuni casi, infatti, può rivelarsi persino positivo. Il segreto per capire quando questa abitudine è sfavorevole e quando risulta vantaggiosa è semplice, almeno sulla carta: occorre riflettere sulle cause della procrastinazione. Nel caso in cui questo modo di fare diventi ricorrente, cronicizzandosi, potremmo avere un problema.

Spesso, infatti, l’ansia di fronteggiare una situazione che ci causa stress o disagio, così come la paura di sbagliare, possono sovrastarci fino a bloccare le nostre scelte e le nostre azioni. A volte, però, prendersi il giusto tempo per ponderare una decisione, o semplicemente ritagliarsi uno spazio per la cura di sé, è la scelta vincente per portare a termine gli impegni con maggior consapevolezza e cognizione di causa. A questo proposito, basti pensare che l’arte del procrastinare era nota fin dall’Antico Egitto. Già allora, gli antichi ne avevano intuito la duplice natura, descrivendone i risvolti opposti: “Una denotava pigrizia; l’altra significava aspettare il momento giusto“.

I consigli per migliorare la nostra gestione del tempo

Quali sono i consigli da mettere in pratica per sfruttare i lati positivi della procrastinazione, volgendoli a proprio favore? Scopriamoli insieme. La gestione oculata del tempo che abbiamo a disposizione è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi. Per questo, l’atto di rimandare non dovrebbe essere improntato a sprecare il nostro tempo, ma a usarlo con saggezza e consapevolezza.

Nel caso in cui dobbiamo portare a termine un impegno, ad esempio, agire di impulso spinti dalla fretta o dalla pressione di dover raggiungere un obiettivo potrebbe portarci a un risultato poco preciso. Non solo: l’intento di togliersi il pensiero prima possibile, potrebbe richiedere correzioni, aggiunte e sistemazioni successive, così da raddoppiare i nostri sforzi.

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Anche rimanere bloccati troppo a lungo su un progetto o su una scelta, però, non è vantaggioso. Prendersi il proprio tempo per operare al meglio è essenziale, ma solo se la procrastinazione risulta effettivamente produttiva. Un modo per ridurre l’ansia associata al compito che dobbiamo svolgere? Possiamo sezionarlo in piccole tappe intermedie, anziché concepirlo come un unico traguardo finale. In questo modo, l’obiettivo ci sembrerà meno insormontabile e progressivamente più vicino.

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