In una futura colonizzazione del pianeta rosso gli astronauti si troverebbero ad affrontare nuove sfide di adattamento all’ambiente
- Raggiungere Marte è tra gli obiettivi che le agenzie spaziali si pongono, seppure in un lontano futuro
- Il pianeta è molto diverso dalla Terra e ostile alla vita umana: gli astronauti rischierebbero modifiche corporee, malattie e morte
- La bassa gravità determinerebbe un allungamento della colonna vertebrale e una riduzione della massa ossea e muscolare
- Un maggiore afflusso di liquidi verso la parte superiore del corpo e della testa porterebbe a visi più gonfi
- L’esposizione alle forti radiazioni cosmiche potrebbe causare gravi malattie nonostante la protezione della tuta spaziale
Il programma Artemis della Nasa ha avviato una nuova serie di progetti spaziali per un campo base sulla Luna e un futuro viaggio su Marte. Se l’agenzia spaziale americana prevede di tornare sula luna nel 2025, una nuova missione verso il pianeta rosso è in programma per il 2030.
L’esposizione alle radiazioni cosmiche
La difficoltà principale a cui stanno facendo fronte gli scienziati è garantire agli astronauti la sopravvivenza in un pianeta estremamente ostile. Anche indossando una tuta spaziale, le condizioni ambientali marziane potrebbero danneggiare gravemente il corpo umano, causando malattie e morte.
Marte ha un’atmosfera molto sottile, pari allo 0,6% di quella terrestre, e quindi il pianeta è costantemente bombardato da radiazioni cosmiche. La NASA stima che durante un viaggio di sei mesi su Marte, un astronauta sarebbe esposto a radiazioni equivalenti a 24 TAC ancora prima di arrivare sul pianeta. Secondo uno studio del 2019, condotto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), gli astronauti potrebbero essere bombardati da radiazioni 700 volte superiori a quelle a cui è esposta la Terra. Le aree del corpo più a rischio di sviluppare un cancro sono gli occhi, i polmoni e l’intestino, nonché il seno e l’utero nelle donne. Altri studi dimostrano che le radiazioni danneggiano anche il cervello, compromettendo le capacità di apprendimento e di memoria e potrebbero lasciare gli astronauti confusi e incapaci di prendere decisioni.
La microgravità
Un altro problema è costituito dalla microgravità, che già nei voli spaziali ordinari riduce le prestazioni muscolari e la densità ossea, aumentando il rischio di fratture. Su Marte la forza di gravità corrisponde a circa il 38% di quella terrestre. La minore pressione comporterebbe un allungamento della colonna vertebrale, che causerebbe agli astronauti un’altezza superiore a quella sulla Terra. La condizione è già stata riscontrata in condizioni di microgravità, ma potrebbe diventare un cambiamento permanente con soggiorni lunghi sul pianeta rosso.
Nello spazio, la mancanza di gravità fa sì che i muscoli non debbano lavorare quasi per niente e gli astronauti devono sottoporsi a un intenso programma di esercizi per evitare di perdere grandi quantità di massa muscolare. Il cuore, in condizioni di microgravità, può ridurre le dimensioni e le sue capacità di pompaggio del sangue. Si pensa anche che la microgravità aumenti la pressione del sangue all’interno della testa, potenzialmente nella parte posteriore degli occhi, il che può danneggiare la vista. Un maggiore afflusso di liquidi nella parte superiore del corpo porterebbe ad un cambiamento del viso degli astronauti, che risulterebbe più gonfio.
Temperature estreme
Inoltre, l’adattamento all’ambiente marziano potrebbe portare a problemi di equilibrio e coordinazione, poiché l’orecchio interno e il senso dell’equilibrio dovrebbero adattarsi alla nuova gravità. Questi cambiamenti influenzerebbero la mobilità e la capacità di svolgere attività quotidiane, sia su Marte che in un eventuale ritorno sulla Terra. Sul pianeta rosso le condizioni aride e gelide raggiungono in media -63 °C alle medie latitudini, rendendo l’ambiente inospitale per la vita.
L’ambiente ostile
Ma la superficie rocciosa è anche ricoperta di vulcani spenti, canyon e detriti, e i regolari impatti di meteoriti rappresentano un rischio costante per eventuali futuri coloni. Chiunque vi faccia visita, trascorrerà tutto il suo tempo in stazioni isolate dall’esterno, oppure indossando tute spaziali e respirando aria riciclata nelle esplorazioni ambientali. Ma anche così facendo, gli astronauti dovrebbero fare i conti con la minaccia che la polvere marziana, endemica, penetri nelle vie respiratorie e le contamini.
Leggi anche Colonie di “ragni” avvistate su Marte, ecco cosa sono
Qualora si riuscissero a superare tutte le oggettive difficoltà attuali e ad assicurare una permanenza sicura agli astronauti su Marte, a lungo andare si potrebbe avere una nuova forma di essere umano adattato, nelle funzionalità corporee, esclusivamente alle condizioni ambientali del pianeta.
La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://computerhoy.com/ciencia/como-afectaria-vida-marte-cuerpo-humano-estudio-asombra-resultados-1402396
- https://www.space.com/36800-five-ways-to-die-on-mars.html
- https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-11732099/Heres-living-Mars-human-body.html