Un metodo alternativo di apprendimento
- Una mamma ha scelto di non mandare il figlio a scuola, adottando un approccio chiamato “free school” o “unschool”
- Il bambino decide autonomamente cosa e quando imparare
- La mamma afferma che l’apprendimento avviene in risposta agli interessi del bambino, senza un curriculum strutturato o orari scolastici, ma attraverso domande e curiosità
- Contrariamente alle sue paure, il bambino ha dimostrato interesse per la lettura, la scrittura e la matematica, imparando in modo naturale e spontaneo
- La scelta ha generato una discussione accesa online, con molti che si interrogano sulla legalità del metodo e sulle sue implicazioni future
Una mamma ha deciso di andare controcorrente e, senza seguire i “classici” metodi di insegnamento, ha preferito non far andare a scuola il figlio. Niente orari, niente curriculum, niente insegnanti o compiti: il piccolo essenzialmente fa ciò che vuole e impara ciò che vuole. In un video che ha fatto molto discutere, ha affermato: “Non insegniamo nulla ai nostri bambini, tutto ciò che imparano è in risposta ai loro interessi e alle loro domande Non c’è alcun curriculum, né un orario scolastico. Quando vogliono sapere qualcosa, rispondiamo e facciamo del nostro meglio per assicurarci che capiscano”.
La mamma ha chiamato questo metodo “free school” o “unschool”. Ha spiegato che temeva che i bambini si dedicassero soltanto a ciò che li interessa e non a imparare realmente, ma non è stato così. “Credevo che non si sarebbero mai avvicinati a cose come la lettura, la scrittura e la matematica e invece… mio figlio ha 6 anni, mi ci è voluto tempo per non paragonarmi alle altre mamme, ma questo è il suo quaderno”, ha affermato mostrando le parole scritte sulla carta, tra cui lampada, uova, barattolo, leone ecc.
Tra i commenti si è scatenato il dibattito
Dov’è la novità? “Ha cominciato a farlo da solo, e ne ha chieste altre a noi. Ha fatto la stessa cosa con le addizioni, mi fa ‘mamma quanto fa 7 più 5?’. Tutto arriva nel momento giusto, ma se non vi piace l’idea di mandare vostro figlio via per 40 ore a settimana e poi chiedervi come mai non hanno più energia per fare altro quando sono a casa… se non volete che i figli si conformino, allora abbiate fiducia nel fatto che seguiranno i loro interessi e impareranno tutto ciò di cui hanno bisogno, non ciò che gli altri vogliono che imparino”.
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Ovviamente la cosa ha provocato grande dibattito. Nei commenti tanti si sono chiesti quanto sia legale e hanno espresso dubbi in merito, domandandosi cosa succederà tra qualche anno. Un’insegnante ha dato la sua opinione in merito: “Lavoro in una scuola elementare e credo sia un’idea interessante il fatto che si tratti di un’educazione gestita dal bambino, e imparare giocando è positivo. Ma c’è una scienza che studia cos’è appropriato durante lo sviluppo e la crescita e il curriculum è basato su quei dati. La scuola è molto più che teoria e nozioni. A ognuno il suo, ma assicurati di informarti”.
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