Una pandemia dimenticata tramutava le persone in “statue”

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Una pandemia dimenticata tramutava le persone in “statue”

| 04/05/2024
Fonte: Pixabay

Biancaneve e la Bella addormentata soffrivano di encefalite letargica?

  • Nel 1915 si diffuse una strana malattia che lasciava profondamente addormentate le persone fino a portarle alla morte
  • Altre ancora rimanevano paralizzate nel corpo mentre il loro cervello era ancora attivo
  • L’encefalite letargica divenne presto una pandemia letale
  • Nessuno la ricorda più oggi perché si è diffusa durante la ben più celebre Spagnola
  • Ancora oggi la medicina non sa bene come affrontare questa strana malattia

 

Una malattia che paralizzava le persone è stata praticamente dimenticata perché oscurata dall’Influenza Spagnola. Fu molto meno diffusa di quest’ultima, ma altrettanto incisiva nel suo tasso di mortalità. Addormentò profondamente migliaia di persone, altre rimasero per sempre immobili come statue ma vigili.

Storia di una pandemia dimenticata

L’encefalite letargica cominciò a diffondersi nel 1915, quando alcuni soldati tornati dalla guerra presentarono un’insolita sonnolenza. Inizialmente si credeva fosse un effetto collaterale del gas Mostarda ma nel giro di niente la strana malattia che immobilizzava la gente divenne una pandemia. Le persone rimanevano intrappolate nel loro corpo, in un sonno che durava fino alla morte. Altri rimanevano immobili come statue ma vigili con la mente. Un medico di nome Constantin von Economo cominciò a studiare la malattia stilando le prime caratteristiche dell’encefalite letargica. Tanto che a Vienna, la stessa malattia era stata nominata la malattia di von Economo.

L’encefalite letargica colpì soprattutto i giovani dai quindici ai trentacinque anni. Cominciava come una banale influenza con mal di testa, febbre, debolezza e malessere ma poi si trasformava in un incubo. Il volto si tirava come fosse una maschera di cera, i muscoli della bocca si contraevano, il resto del corpo era paralizzato. Durante la fase acuta subentravano iper-sonno e paralisi dei nervi. Nella fase cronica vi era un andamento altalenante che poteva durare anche per anni in cui si alternavano parkinsonismo e movimento spasmodico dei bulbi oculari.

Gli studi sull’encefalite letargica

Il dottor Constantin von Economo, dopo aver eseguito diverse autopsie si rese conto che i pazienti presentavano un ingrossamento dell’ipotalamo. Tuttavia, velocemente come era arrivata, la malattia di colpo sparì. Le preoccupazioni di Economo erano però che potesse tornare e che la medicina si potesse trovare ancora una volta impreparata ad affrontarla.

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Non aveva tutti i i torti perché nel 1933 una ragazza di nome Becky Howells contrasse la temuta encefalite letargica. Il dottor Oxford e i suoi colleghi riuscirono a curarla dopo anni di terapie e continuarono a studiare la malattia. Cominciando con un lieve mal di gola, Oxford aveva pensato si potesse trattare di uno streptococco che, facendosi strada nel sistema immunitario, avrebbe compromesso anche quello nervoso. Accolta positivamente, la teoria del medico non riuscì comunque nella ricerca di una cura. Tutt’oggi, pur non essendo particolarmente diffusa, si sa poco e niente dell’encefalite letargica. La pandemia che ha scatenato è stata lentamente dimenticata e oscurata dalla ben più famosa Spagnola.

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