La tecnica dell’hakidashisara aiuta a sfogarsi e a ritrovare la calma senza dare in escandescenze. L’efficacia è provata anche da uno studio
- I ritmi frenetici della vita e le situazioni spiacevoli che spesso siamo costretti a sopportare possono causare sfoghi di rabbia
- Per gestire i sentimenti negativi e ritrovare la calma è possibile praticare una tecnica giapponese i cui benefici sono supportati anche da studi scientifici
- Quando una persona è molto arrabbiata scrive su un pezzo di carta il motivo del proprio disagio, raccontandolo come in un diario
- Il foglio poi viene fatto a pezzi e gettato nella spazzatura, oppure bruciato
- Come del pensiero negativo non rimane traccia sulla carta, così scompare anche nella mente di chi lo ha scritto
Affrontare le sfide quotidiane, i ritmi frenetici del lavoro, sopportare persone e situazioni spiacevoli, subire comportamenti irritanti da parte degli altri può portare a superare il proprio limite della pazienza e ad esplodere in uno sfogo di rabbia. Tuttavia, se manifestare apertamente le proprie emozioni negative aiuta a superare un momento difficile, avere frequenti scatti di collera può avere ripercussioni negative sulla salute psicofisica.
Una tecnica molto antica
In questi casi si può adottare una tecnica che arriva da moto lontano, dal Giappone, e che aiuta a superare i momenti di nervosismo.
I giapponesi sono noti per il loro carattere estremamente riservato e rispettoso degli altri. Per cultura ed educazione raramente lasciano trasparire i loro veri sentimenti e le emozioni, nemmeno con persone fidate o familiari. Questo però non significa che non si arrabbino mai, o che riescano a dominare i momenti di collera. Anzi, i comportamenti impeccabili richiesti pubblicamente possono ripercuotersi negativamente sul loro benessere psicofisico. Per aiutare a gestire la rabbia i giapponesi praticano un’antica tecnica dal nome impronunciabile: hakidashisara.
Quando una persona è molto arrabbiata, sfoga la sua frustrazione scrivendo su un pezzo di carta il motivo del proprio disagio, raccontandolo come in un diario. Il foglio viene poi stracciato in tanti pezzi e gettato nella spazzatura, oppure bruciato. In questo modo del pensiero non rimane traccia, ed è come se in un certo modo fosse scomparso anche dalla testa di chi lo ha scritto.
Il test della scienza sull’efficacia dell’hakidashisara
La tecnica sembrerebbe avere dei benefici concreti su chi la pratica, e lo conferma anche uno studio condotto dall’Università giapponese di Nagoya. I risultati pubblicati su Scientific Reports, arrivano dopo anni di ricerche sull’associazione tra la parola scritta e la riduzione della rabbia.
Gli scienziati hanno chiesto a dei volontari di scrivere brevi opinioni su importanti problemi sociali, come il divieto di fumo nei luoghi pubblici. Hanno poi detto loro che le risposte sarebbero state valutate da uno studente universitario.
Indipendentemente da ciò che i partecipanti avevano scritto, è stato invece assegnato ad ognuno un punteggio basso nelle valutazioni di intelligenza, interesse, cordialità, logica e razionalità. Per rafforzare il giudizio negativo, i ricercatori hanno anche aggiunto un commento offensivo: «Non posso credere che una persona istruita abbia scritto cose del genere. Mi auguro che impari qualcosa nei suoi studi universitari». Dopo aver distribuito i commenti negativi, hanno chiesto ai partecipanti di scrivere i loro pensieri sul feedback, concentrandosi su ciò che ha scatenato le loro emozioni.
Successivamente, ad un gruppo di partecipanti è stato detto di gettare il foglio su cui avevano scritto in un bidone della spazzatura, e ad un altro di tenerlo in un raccoglitore sulla propria scrivania. A un terzo gruppo è stato detto di distruggere il documento in un distruggidocumenti, e ad un quarto di metterlo in una scatola di plastica. Agli studenti è stato poi chiesto di valutare la loro rabbia dopo aver letto l’insulto e dopo aver smaltito o conservato il foglio. Come previsto, tutti i partecipanti hanno riportato un livello di rabbia più elevato dopo aver ricevuto commenti offensivi.
I risultati
Tuttavia, i livelli di rabbia delle persone che hanno gettato la carta nel cestino o l’hanno distrutta erano minori rispetto a quelli che avevano conservato il foglio.
Leggi anche Ikigai, il segreto giapponese per avere una vita lunga e felice
Alla tecnica dell’hakidashisara è dedicato in Giappone un tradizionale festival annuale nel santuario Hiyoshi vicino a Nagoya, in cui le persone fracassano piccoli dischi che rappresentano le cose che li fanno arrabbiare. Al termine di ogni rituale i partecipanti riferiscono di sentirsi più sollevati e meno arrabbiati.
La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://computerhoy.com/life/te-enfadas-frecuencia-di-adios-ira-costumbre-japonesa-1379574
- https://www.theweek.in/news/health/2024/04/11/insulted-and-angry--japanese-tradition-inspires-innovative-anger.html
- https://www.newsweek.com/anger-feeling-emotion-psychology-nagoya-study-1888436