In un periodo in cui le conoscenze mediche erano di esclusiva competenza degli uomini, le donne costruirono una rete parallela di informazioni sulla salute femminile
- Nel Medioevo alle donne era precluso lo studio della medicina e i testi medici erano accessibili solo agli uomini
- Le donne dell’epoca costruirono una rete informale parallela di nozioni sulle malattie e sulle pratiche di cura
- Le conoscenze dell’epoca tutte al femminile confluirono nei “Vangeli della conocchia”, una raccolta di oltre 250 credenze popolari
- Le donne altolocate scrivevano ricette per la salute e il benessere femminile, come il “Dietario” della regina Isabella
- Quando la professione medica diventò più istituzionale, le conoscenze delle donne nel settore furono ritenute stregoneria
Durante il Medioevo le conoscenze mediche si basavano ancora sugli scritti di Ippocrate, medico greco del V secolo a.C., e di Galeno di Pergamo, del II secolo a.C. Se gli uomini dell’epoca erano detentori delle conoscenze ufficiali in campo medico, le donne, a cui questo tipo di istruzione era precluso, avviarono una rete parallela informale di nozioni sulle malattie e sulle pratiche di cura.
I Vangeli della conocchia
Le conoscenze dell’epoca tutte al femminile confluirono nei “Vangeli della conocchia”, una raccolta di oltre 250 credenze popolari che le donne si raccontavano quando si riunivano con il fuso e la rocca per filare. Tra i tanti argomenti trattati c’erano anche come controllare i mariti traditori, come prevedere il sesso della futura prole, come curare le malattie comuni e come affrontare gli spiriti maligni.
I racconti furono raccolti da uno scriba che, però, non si limitò a riportare nel testo i consigli, ma ne diede anche un giudizio personale, descrivendo le donne come idiote, lascive e persino pericolose. Si pensava che molte delle guaritrici che presiedevano a questi incontri fossero streghe o sessualmente devianti. Eppure le conoscenze sanitarie informali continuarono a diffondersi e ad essere considerate per la cura del corpo femminile.
Il Dietario della regina Isabella
Sebbene le donne fossero in gran parte responsabili della consulenza sul parto all’interno delle reti informali (poiché i corpi nudi e l’anatomia delle donne erano spesso nascosti agli occhi degli uomini), non avevano accesso ai testi medici. Le donne medievali non avevano l’autorità o lo status di professionisti medici qualificati, ma alcune, soprattutto nelle classi superiori, mettevano insieme ricette per la salute e il benessere. Il “Dietario” della regina Isabella, dell’inizio del XV secolo, è una raccolta di ricette per mantenersi in salute e combattere le malattie.
Leggi anche Nel Medioevo i topi vennero denunciati per aver divorato il raccolto
Spesso le donne si scambiavano lettere con cui si passavano informazioni su come risolvere problemi di salute. Quando la professione medica divenne ancora più istituzionalizzata nel XVI e XVII secolo, le donne persero gran parte del rispetto che si erano guadagnate come guaritrici. Si credeva che molte detenessero poteri magici e venivano accusate di stregoneria. Le loro reti informali con cui condividevano informazioni mediche, in particolare sulla gravidanza e il parto, furono completamente interrotte.
La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.ancient-origins.net/news-history-archaeology/medieval-womens-networks-0020468
- https://theconversation.com/medieval-women-used-informal-social-networks-to-share-health-problems-and-medical-advice-just-as-we-do-today-224537
- https://www.lboro.ac.uk/media-centre/press-releases/2024/march/medieval-women-used-social-networks/