Alla scoperta degli ossari italiani
- Tra il 1500 e il 1700, decorare le chiese con le ossa dei defunti era una pratica molto diffusa
- Si trattava di un omaggio alla memoria dei morti
- Gli ossari sono luoghi completamente rivestiti da tibie, femori, teschi e numerosi altri resti
- Spesso si tratta di ossa di religiosi
- A volte, però, sono resti di persone morte a causa delle malattie e della povertà
Se siete turisti atipici, che amano visitare luoghi macabri come cimiteri e cripte, ecco alcune mete da non perdere: scopriamo gli ossari più belli del nostro Paese. Tra il 1500 e il 1700, decorare le chiese con ossa umane era considerata una pratica assolutamente normale. All’epoca, infatti, impiegare le ossa dei defunti per scopi artistici rappresentava una forma di omaggio nei confronti di chi aveva intrapreso il proprio viaggio verso l’altro mondo.
Tra gli ossari più suggestivi e inquietanti d’Italia è impossibile non citare la Cripta dei Cappuccini di Via Veneto, a Roma. Questo luogo, che contiene i resti di circa 3.700 defunti, è raggiungibile attraverso degli scalini e una piccola porta, su cui capeggia la scritta “Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete“. Oltre alla cripta, sono presenti cinque cappelle in cui diversi tipi di ossa, tra cui femori e tibie, compongono immagini simboliche legate alla morte, come la falce del mietitore e la classidra.
Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete
Se vi trovate a Napoli, non potete non visitare il Cimitero delle Fontanelle, un antico ossario scavato nel tufo che ospita una quantità di resti sbalorditiva, pari a circa 40.000. Il luogo, edificato nel 1656, contiene le ossa di defunti vissuti in periodi differenti.
Nella cosiddetta “navata degli appestati” si trovano i resti dei morti di peste e colera; nella “navata dei pezzentelli” riposano i resti dei più poveri, mentre in quella dei preti si trovano le ossa dei religiosi. A Milano, infine, si trova la chiesa di San Bernardino alle ossa. Le pareti della struttura, la cui costruzione iniziò nel 1269 ma fu completata solo alla fine del 1700, sono interamente ricoperte da ossa provenienti dal cimitero costruito accanto all’ospedale del Brolo, che non riusciva più a contenere i resti dei defunti.
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A rendere ancora più suggestivo questo luogo sono gli affreschi realizzati da Sebastiano Ricci, che rappresentano il trionfo di anime in un volo di angeli e la gloria dei quattro santi protettori: Santa Maria Vergine, Sant’Ambrogio, San Sebastiano e San Bernardino da Siena.
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- https://www.comune.napoli.it/cimitero-delle-fontanelle