L’uomo si era solamente avvicinato all’auto
- Un uomo di 40 anni a Como si è visto ritirare la patente nonostante fosse a piedi al momento del controllo
- Il ritiro della patente è avvenuto dopo che il soggetto è risultato positivo all’alcol test mentre i vigili stavano multando la sua auto
- Nonostante non fosse al volante in quel momento, i vigili hanno deciso di ritirargli la patente, causando indignazione e sorpresa
- Dopo un ricorso presentato al Giudice di Pace, la patente è stata ripristinata, ma la prefettura ha richiesto ulteriori accertamenti sulla sua idoneità alla guida
- La vicenda solleva interrogativi sulla coerenza delle decisioni amministrative e evidenzia la necessità di rivedere alcune prassi rigide
Il paradossale caso di un uomo di 40 anni a Como ha suscitato indignazione dopo che i vigili locali gli hanno ritirato la patente per essere risultato positivo all’alcol test, nonostante non fosse al volante al momento del controllo. Il suo avvocato ha portato all’attenzione della stampa questa situazione surreale che si è verificata il 30 novembre dello scorso anno. Il protagonista di questa vicenda era appena uscito da un ristorante a Como, aveva parcheggiato la sua auto in una zona di sosta vietata e i vigili stavano procedendo alla multa per questa infrazione.
L’avvocato ha spiegato che i due amici, incluso il suo assistito, si sono avvicinati per comprendere la situazione, quando gli agenti della Polizia locale hanno deciso di sottoporli all’alcol test. Il risultato per il cliente è risultato leggermente superiore ai limiti consentiti. La situazione ha preso una piega incredibile quando, nonostante il fatto che il quarantenne non stesse guidando in quel momento e fosse a piedi, i vigili hanno deciso di ritirargli la patente. L’avvocato ha consigliato al cliente di presentare ricorso al Giudice di Pace. Il ricorso è stato accolto, e il Giudice ha ordinato il ripristino immediato della patente.
Il personale ha richiesto altri accertamenti per ridargli la patente
Tuttavia il cliente si è scontrato con un’altra sfida quando ha cercato di recuperare la patente presso la prefettura. Il personale si è opposto, richiedendo ulteriori accertamenti, inclusi esami clinici sulla sua idoneità alla guida. L’avvocato ha dichiarato che questa richiesta era una “omissione di atti d’ufficio” e ha minacciato denunce, ma la prefettura ha insistito sulla prassi di procedere in tal modo. La soluzione alternativa proposta in prefettura era di ritornare dal giudice per aggiungere una dichiarazione aggiuntiva che ordinasse la restituzione immediata della patente.
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Il Giudice di Pace ha accettato di farlo, restituendo così il documento al suo proprietario. La vicenda non sembra però ancora conclusa, poiché un’udienza di discussione è ancora in programma. Questo caso insolito solleva questioni sulla logica delle decisioni amministrative e pone l’accento sulla necessità di rivedere alcune prassi rigide.
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