Il primo ristorante senza piatti: il cibo viene appoggiato direttamente sul tavolo

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Il primo ristorante senza piatti: il cibo viene appoggiato direttamente sul tavolo

| 08/03/2024
Fonte: Instagram

Punta a ridurre gli sprechi

  • Heaven’s Kitchen a Stoccarda è il primo ristorante al mondo senza piatti, vincitore del German Gastronomy Award 2023
  • Ideato da Tanja Goldstein, il ristorante propone un’esperienza culinaria unica e sostenibile, eliminando l’uso di stoviglie tradizionali
  • I camerieri servono direttamente sul tavolo piatti vegani su tovagliette di carta compostabile, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale
  • Il menu è interamente plant-based, stagionale e regionale, con un impegno verso zero rifiuti e un risparmio stimato di 20.000 litri d’acqua all’anno
  • Nonostante alcune preoccupazioni sulla sostenibilità delle tovagliette di carta, Tanja Goldstein sottolinea l’impegno del ristorante nel riciclo e nella promozione di una cucina senza sprechi

 

Heaven’s Kitchen, il primo ristorante al mondo senza piatti, ha recentemente inaugurato le sue porte a Stoccarda, guadagnandosi il prestigioso German Gastronomy Award 2023. Ideato da Tanja Goldstein, questo innovativo locale gastronomico si propone di rivoluzionare l’esperienza culinaria attraverso un approccio unico e sostenibile. La filosofia distintiva di Heaven’s Kitchen è completamente priva di stoviglie tradizionali, mirando a ridurre gli sprechi e la sovrapproduzione, senza sacrificare la qualità del gusto.

I camerieri, indossando guanti, servono direttamente sul tavolo ogni prelibatezza vegana su tovagliette di carta compostabile, creando così un’esperienza culinaria senza precedenti. Il cuore dell’approccio di Tanja Goldstein è la riduzione dell’impatto ambientale, poiché l’uso di stoviglie convenzionali richiede notevoli quantità di acqua, detersivi ed energia elettrica. L’eliminazione dei piatti dal servizio è stimata per risparmiare fino a 20.000 litri d’acqua all’anno.

Qualcuno non è così convinto

Il menu di Heaven’s Kitchen è interamente plant-based, vegano e cruelty-free, concepito per minimizzare gli sprechi attraverso l’utilizzo di ingredienti stagionali e regionali. La cucina, definita “soul food” da Tanja Goldstein, si basa su ingredienti semplici e genuini, con un impegno dichiarato verso l’obiettivo di zero rifiuti. Aperto per colazione, pranzo e cena, il ristorante offre un menu variegato che spazia dai croissant freschi a piatti principali vegani senza lattosio e cruelty-free. La cena plant-based è il piatto forte della casa, mentre durante il brunch mensile vengono offerte lezioni e sessioni di yoga per arricchire ulteriormente l’esperienza culinaria.

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Sui tavoli, l’arredamento è ridotto ai minimi termini, con soltanto alcuni taglieri di legno e bicchierini per i liquidi. Il cibo è presentato su tovagliette di carta in piccoli cumuli o, per piatti solidi, in file ordinate e separate. Nonostante l’entusiasmo generato tra i clienti, alcuni hanno sollevato interrogativi sulla sostenibilità ambientale dell’uso abbondante di tovagliette di carta. Tanja Goldstein ha risposto prontamente, sottolineando l’impegno del ristorante nel riciclo e nel mantenere alta l’attenzione su una cucina senza sprechi.

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