Trovato un uovo di epoca romana intero e contenente ancora il liquido

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Trovato un uovo di epoca romana intero e contenente ancora il liquido

| 27/02/2024
Fonte: Facebook

L’uovo, dopo duemila anni, presenta ancora al suo interno la parte liquida composta da tuorlo e albume

  • Nel 2010 ad Aylesbury, in Inghilterra gli archeologi trovarono quattro uova di epoca romana ancora ben conservate
  • Le uova si trovavano in una fossa per la produzione della birra, in uso fino al 270 d.C.
  • Durante il prelievo dal terreno tre uova si ruppero emanando un forte odore solforoso
  • Il quarto uovo rimase intatto ma dopo il trasferimento non fu più studiato. Solo di recente è stato analizzato e si è scoperta al suo interno la presenza del liquido
  • I ricercatori stanno studiando un metodo per estrarre il liquido senza rompere il guscio estremamente fragile

 

Un uovo si è conservato per quasi duemila anni mantenendo all’interno del guscio la parte liquida composta da tuorlo e albume.

Il ritrovamento delle uova

Inizialmente le uova erano quattro, e furono scoperte nel 2010 ad Aylesbury, in Inghilterra, durante uno scavo condotto dall’organizzazione benefica Oxford Archaeology. Erano immerse in una fossa di raccolta delle acque per la produzione della birra, in uso fino al 270 d.C. Gli archeologi ritengono che le uova fossero state lasciate come dono agli dei una volta che la fossa era ormai caduta in disuso.

Le quattro uova erano tutte intere ma durante il prelevamento dal terreno tre si ruppero per l’estrema fragilità del guscio. In un comunicato dell’epoca gli archeologi avevano riferito che con la rottura delle uova si era diffuso «un forte odore solforoso». Il quarto uovo rimase intero, ma non fu poi mai analizzato. Solo negli ultimi mesi sul reperto è stata effettuata una micro TAC e si è scoperta l’esistenza del liquido all’interno.

«Non ho mai visto qualcosa di simile prima, sembrava un uovo contemporaneo», ha affermato la ricercatrice Dana Goodburn-Brown dell’Università del Kent che ha effettuato gli esami. L’estrema fragilità dell’uovo ha causato non poca apprensione nella ricercatrice, soprattutto durante il trasporto in una scatola speciale per arrivare ai laboratori ed essere analizzato.

L’estrema fragilità del guscio

«L’immagine ottenuta indicava che l’uovo, oltre ad essere intatto, cosa abbastanza incredibile, conservava al suo interno un liquido presumibilmente derivante dal tuorlo e dall’albume» ha dichiarato Edward Biddulph, senior project manager di Oxford Archaeology, la società che ha presieduto lo scavo.

Biddulph ha aggiunto che i ricercatori stanno pianificando di estrarre con attenzione il liquido per studiarlo meglio, in un processo simile alla soffiatura delle uova, in cui viene praticato un piccolo foro nel guscio. L’uovo è stato portato anche al Museo di Storia Naturale di Londra, dove Douglas Russell, curatore della collezione di uova e nidi di uccelli del museo, e la sua collega Arianna Bernucci, sono stati consultati su come conservare l’uovo e rimuovere il contenuto senza rompere il guscio.

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Dopo molteplici studi e analisi, l’uovo è stato collocato al Discover Bucks Museum di Aylesbury dove è attualmente conservato in attesa che i ricercatori trovino un metodo per estrarre il liquido dal suo interno.

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