Se rimaniamo single è “colpa” nostra: potremmo fare dell’auto-sabotaggio

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Se rimaniamo single è “colpa” nostra: potremmo fare dell’auto-sabotaggio

| 13/01/2024
Fonte: YouTube

Chi è eternamente single potrebbe soffrire di auto-sabotaggio

  • Chiunque conosce una persona eternamente single, magari proprio se stesso
  • I motivi che ci si dà per giustificare la cosa sono i più disparati
  • Tuttavia secondo la psicologa ed esperta di relazioni Melanie Schilling la ragione è solo una
  • Sarebbe tutta colpa dell’“auto-sabotaggio”
  • Si vanno infatti a minare e limitare le opportunità di fare nuovi incontri e di intessere relazioni amorose

 

Tutti noi abbiamo due tipologie di amico: il classico “donnaiolo” e l’eterno single. E proprio quest’ultimo si sarà chiesto più e più volte: “Ma perché sono ancora single?”. Le risposte che si sarà dato sono diverse: c’è chi parla di destino, di cattiveria altrui, di sfortuna, di relazioni sbagliate o chi si sente proprio inadeguato nei confronti dell’amore. Eppure secondo Melanie Schilling, psicologa ed esperta di relazioni, c’è una ragione precisa per cui questo accade. Intervistata dall’Independent, la donna ha infatti parlato di “auto-sabotaggio”.

Sarebbe questo il fenomeno responsabile dell’eterna dannazione di certe persone costrette a stare sole a vita. Come ben avrete capito si tratta di un meccanismo psicologico messo in atto da noi stessi e di cui spesso non ci si rende nemmeno conto. Per la Schilling si può definire come un processo con cui “miniamo e limitiamo attivamente le opportunità di interazione sociale o le possibilità di fare nuovi incontri”. E come ciò avviene? A suo dire trasmettendo agli altri l’idea che non si è affatto interessati ad avere una relazione, consciamente o inconsciamente.

Potrebbe essere innescato dal timore di essere nuovamente feriti

Dunque il fatto di essere perennemente single può dipendere direttamente dalle nostre azioni e dal nostro modo di ragionare e comportarci, anche se possiamo esserne del tutto inconsapevoli. “È comune dare la colpa a fattori esterni, ma in realtà al centro dell’auto-sabotaggio c’è un sentimento ben definito: la paura” ha spiegato la psicologa. Questo meccanismo entra in gioco in particolare quando la persona in questione ha avuto un’esperienza dolorosa nel passato e ora non vuole esporsi per paura di rimanere nuovamente ferita.

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In questo caso è normale sviluppare delle forme di protezione e di auto-difesa. Ma c’è una differenza tra essere scettici e disincantati e impedire a se stessi di essere felici nel lungo termine”. Si possono riconoscere gli “auto-sabotatori” da alcune frasi che spesso dicono come “sto meglio da solo”, “non ho tempo per una relazione” oppure quelli che ritengono che gli altri possano sempre nascondere qualcosa. E come risolvere questo problema? Secondo la Schilling bisogna “semplicemente” imparare ad amarsi per poter poi amare qualunque altra persona.

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