Scoperto uno scheletro medievale con una mano protesica di ferro

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Scoperto uno scheletro medievale con una mano protesica di ferro

| 03/11/2023
Fonte: Pexels

Il ritrovamento è avvenuto a Freising, in Germania, e documenta l’innovazione medica nel XV secolo e la tecnologia dell’epoca sulle protesi

  • Gli archeologi hanno riportato alla luce a Freising, in Germania, uno scheletro medievale che aveva una mano protesica in ferro
  • La datazione al radiocarbonio ha stabilito che l’uomo aveva un’età tra i 30 e i 50 anni e visse in un periodo compreso tra il 1450 e il 1620
  • All’epoca le numerose guerre producevano tanti soldati amputati e c’era l’esigenza di sviluppare delle protesi
  • La fattura della mano di ferro rivela l’ingegnosità medica dell’epoca
  • All’interno della protesi c’era una garza usata come imbottitura per il moncone della mano

 

Gli archeologi impegnati in uno scavo archeologico a Freising, in Germania, hanno portato alla luce uno scheletro medievale che aveva una mano protesica in ferro. La sepoltura, risalente al XV secolo, documenta l’innovazione medica dell’epoca.

La protesi

La datazione al radiocarbonio ha stabilito che l’uomo aveva un’età tra i 30 e i 50 anni e visse in un periodo compreso tra il 1450 e il 1620. Nel XV-XVI secolo vi fu un rapido incremento nell’evoluzione delle protesi, spinto dalla necessità di aiutare i soldati di ritorno dai numerosi conflitti.

Secondo il dottor Walter Irlinger dell’Ufficio statale bavarese per la conservazione dei monumenti, il dispositivo ritrovato è davvero notevole. «La protesi cava della mano sinistra ha aggiunto quattro dita. L’indice, il medio, l’anulare e il mignolo sono formati individualmente da lamiera e sono inamovibili. Le repliche delle dita giacciono parallele tra loro, leggermente curve». Fissata con cinghie, la protesi sottolinea l’ingegnosità medica dell’epoca.

All’interno del manufatto i ricercatori hanno individuato un tessuto simile ad una garza, probabilmente utilizzato come imbottitura per il moncone della mano dell’amputato. In particolare, un osso del pollice era attaccato al lato interno della protesi, indicando che chi la indossava aveva mantenuto il pollice dopo l’amputazione.

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Ad oggi sono circa 50 le protesi conosciute, risalenti al tardo Medioevo e alla prima Età Moderna nell’Europa centrale. Si va da modelli rudimentali e fissi, a dispositivi complessi con componenti meccanici. Il famoso cavaliere Gotz von Berlichingen è una figura notevole di quest’epoca: indossava una protesi della “mano di ferro” dopo aver perso la mano destra durante l’assedio di Landshut nel 1530. A differenza della scoperta di Freising, la protesi di von Berlichingen era una meraviglia dell’ingegneria per l’epoca, caratterizzata da parti mobili e un design complesso.

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