La previsione di Eric Schmidt, ex CEO di Google
- Secondo Eric Schmidt, ex CEO di Google, c’è il rischio che gli esseri umani si innamorino delle intelligenze artificiali
- Tutto ciò sarebbe sempre più vicino
- In particolare Schmidt ha parlato dei chatbot che emulano gli esseri umani
- Le persone hanno infatti una tendenza a rendere più “umano” il digitale
- Più la tecnologia riesce a replicare l’essere umano, più gli individui tendono a considerarla tale
Le intelligenze artificiali sono sempre più presenti nella vita di tutti i giorni. Ma cosa ne sarà del nostro rapporto con loro? Le previsioni degli esperti a riguardo profilano situazioni al momento inimmaginabili, eppure prima o poi potrebbero rivelarsi vere. Una di queste riguarda la possibilità che le persone finiscano per innamorarsi delle intelligenze artificiali.
È quanto ritiene possibile Eric Schmidt, ex CEO di Google. A suo dire, infatti, in un futuro non così lontano si arriveranno a provare sentimenti nei loro confronti. L’esperto, che è anche coautore del libro “The Age of AI”, ha spiegato il motivo per cui vede profilarsi questo scenario. Ha sostenuto: “Immagina un mondo in cui hai un tutor IA che aumenta la capacità educativa di tutti in ogni lingua a livello globale”. Ha basato il suo esempio sull’uso principale per cui queste macchine sono progettate.
Le persone hanno la tendenza a rendere sempre più umano il digitale
Ha affermato: “Queste tecnologie, che sono generalmente conosciute come modelli di linguaggio di grandi dimensioni, lo faranno chiaramente, ma, allo stesso tempo, affrontano sfide straordinarie e di conseguenza anche noi. Cosa succede quando le persone si innamorano del loro tutor di intelligenza artificiale?”. Insomma, tutto ciò è sempre più vicino con i chatbot che emulano gli esseri umani e dunque si integrano nella nostra vita. I social, del resto, rappresentano già di per sé uno strumento che viene utilizzato per colmare i vuoti emotivi con la semplice interazione. E, infatti, secondo Schmidt: “Le nuove e potenti tecnologie hanno quasi sempre effetti collaterali non intenzionali. Basti vedere che effetti hanno avuto i social: non era previsto né voluto, eppure in alcuni casi sono stati nefasti. Come possiamo impedirlo con l’intelligenza artificiale?”.
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Per questo motivo dei macchinari ideati appositamente per fornire supporto emotivo potrebbero diventare qualcosa di più un domani. Le persone hanno una tendenza a rendere più “umano” il digitale e, più la tecnologia riesce a replicare l’essere umano, più gli individui tendono a considerarla tale. Così facendo la linea sottile tra realtà e virtuale sembra destinata ad affievolirsi sempre più. A conferma di tutto ciò c’è anche il servizio Replika “AI Girlfriend” che riproduce una fidanzata virtuale. Secondo la società circa due milioni di utenti vi aderiscono.