I cartoni animati spesso non sono innocui come sembrerebbero essere.
- Nel mondo della fantasia non è tutto rose e fiori
- Anche i personaggi dei cartoni animati hanno i loro problemi
- Alcuni soffrono addirittura di seri disturbi psichiatrici
- Dal feticismo all’ipersessualità, ce n’è per tutti i gusti
- Continua a leggere e rovinati anche tu l’infanzia
I cartoni animati dovrebbero essere per bambini. Apparentemente lo sono, ma ci sono nascosti diversi messaggi subliminali oppure diversi dettagli che sono decisamente più adatti agli adulti. Per esempio, anche se probabilmente non lo avete notato, ci sono molti personaggi che sembrano soffrire di evidenti disturbi psichiatrici. Scopriamo insieme alcuni di questi personaggi.
Partiamo da un classico, ovvero Bugs Bunny, che pare sia affetto da feticismo del travestimento. Ama indossare spesso dei travestimenti che gli permettono di passare inosservato. Vista la frequenza con cui si traveste, gli viene attribuito questo disturbo che prevede eccitazione nell’indossare abiti del sesso opposto.
Passiamo ad Ariel, la bella Sirenetta, che sembra soffrire di una patologia definita disposofobia, disturbo caratterizzato dall’ossessione di accumulare ogni sorta di oggetto. In effetti, Ariel raccoglie oggetti di vario tipo, nonostante non servano assolutamente a nulla.
Passiamo a Charlie Brown, protagonista dei fumetti Peanuts. Ha nove anni, è uno studente e viene considerato da tutti un vero e proprio perdente. Pieno di ansia e negatività, combina tantissimi guai. Charlie Brown soffre del disturbo evitante di personalità, caratterizzato dall’inibizione sociale, dall’inadeguatezza, da una sensibilità accentuata e dalla tendenza di evitare il più possibile le relazioni sociali.
Cartoni disturbati
Avete presente Glenn Quagmire, grande amico di Peter Griffin? Questo personaggio è un vero e proprio maniaco sessuale. Per questo il disturbo a lui associato è l’ipersessualità, definita anche come una dipendenza sessuale. Da cosa, ci pare superfluo sottolinearlo.
Passiamo a He-Man, che ha una doppia identità e quindi coltiva il disturbo dissociativo dell’identità. Si tratta di una forma di dissociazione mentale che spinge le persone a creare due diverse personalità che convivono nello stesso corpo.
L’asinello Ih-Oh, uno degli abitanti del Bosco dei Cento Acri, soffre di distimia, una forma di depressione di gravità inferiore ma di lunga durata. È una sorta di disturbo depressivo cronico caratterizzato proprio dalla continuità.
Passiamo all’amatissimo Homer Simpson, un uomo maldestro e pigro, con una moglie (Marge) e tre figli (Bart, Lisa e Maggie), che lavora in una centrale nucleare di Springfield. La patologia associata a questo personaggio è il disturbo esplosivo intermittente, caratterizzato da esplosioni di rabbia incontrollabili, spesso sproporzionate rispetto alla situazione in cui accadono. Momenti di rabbia e aggressività estremi, che si scatenano per motivi anche futili, ma che raggiungono dei picchi spropositati.
Chiudiamo in bruttezza
Pepè la puzzola dei Looney Tunes è innamorato di una gattina bianca e nera, che però non ne vuole proprio sapere niente di lui. Pepè è molto orgoglioso e soddisfatto del suo aspetto e del suo essere così invadente, per questo si dice abbia il disturbo narcisistico della personalità, per via del suo egocentrismo patologico e della totale incapacità di provare empatia per gli altri.
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Arriviamo, infine, a Spongebob, la spugna di mare allegra e vivace che pensa di essere simpatica a tutti, compreso il suo vicino di casa che invece non lo può vedere. L’allegria di Spongebob è decisamente anomala, tanto da farci pensare spesso che abbia provato una qualche strana droga marina. Oppure, potrebbe anche essere affetto da una patologia, come per esempio la Sindrome di William-Beuren, che è caratterizzata da un ritardo mentale che viene associato ad un carattere incredibilmente socievole e allegro, anche nei confronti di perfetti sconosciuti.
Insomma, ti puoi consolare: se credevi di avere problemi tu, come vedi, persino nel mondo della fantasia c’è chi sta peggio di te.
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