Uno studio ha analizzato una birra campione confezionata sia in lattina che in bottiglia per verificarne la qualità nel tempo
- Il dibattito tra gli estimatori della birra in vetro o in lattina è sempre vivo
- Un team di ricercatori ha analizzato un campione di birra confezionato sia in lattine che in vetro, monitorando eventuali cambiamenti chimici e aromatici
- Prima delle analisi, le birre sono state conservate per 180 giorni secondo le modalità della catena commerciale
- Può succedere che il profilo aromatico di una birra non sia più fedele al suo marchio quando arriva al consumatore
- Entrambi i contenitori presentano punti di forza e di debolezza per la conservazione della birra
È meglio la birra in lattina o in bottiglia? Il dibattito tra gli estimatori del vetro e dell’alluminio è sempre vivo, in quanto ci sono pro e contro per entrambi i contenitori. A dare finalmente una risposta al quesito ci ha pensato la scienza: alcuni ricercatori della Colorado State University hanno testato la birra in vetro e in lattina per determinare quale fosse il migliore contenitore.
La stabilità della birra
Gli scienziati sono partiti dal presupposto che «una birra di qualità, che è fedele alla marca, è quella priva di sapori sgradevoli e che soddisfa un certo grado di eccellenza, attraverso un insieme complesso di caratteristiche sensoriali che vengono mantenute attraverso i lotti e nel tempo».
La birra è un composto di acqua, etanolo ed elementi aromatici attivi volatili e non volatili, mentre il sapore è una combinazione di gusto, aroma e sensazione in bocca.
I ricercatori hanno evidenziato che il profilo chimico e aromatico della birra comincia a cambiare non appena entra nella confezione finale e i componenti aromatici attivi subiscono delle reazioni chimiche che portano sia alla degradazione sia alla formazione di composti. La velocità con cui si verificano questi cambiamenti dipendono da fattori quali l’ossigeno disciolto, la temperatura, l’agitazione e le materie prime. Può succedere quindi che il profilo aromatico di una birra non sia più fedele al suo marchio quando arriva al consumatore. La capacità di una birra di mantenere il suo profilo aromatico originale è nota come “stabilità della birra” e può essere determinata attraverso valutazioni chimiche e sensoriali.
Le lattine in alluminio
Sebbene simili nella funzione, lattine e bottiglie sono molto diverse. Le lattine sono realizzate in alluminio e rivestite all’interno con un polimero che protegge il liquido dalle contaminazioni metalliche e l’alluminio dalla corrosione. Il coperchio è sigillato al corpo della lattina producendo una chiusura ermetica. Le lattine sono più suscettibili all’assorbimento dell’ossigeno durante il confezionamento a causa dell’ampia superficie aperta prima del fissaggio del coperchio e dall’impossibilità di eliminare l’aria con il vuoto a causa della struttura debole del metallo. In compenso però l’alluminio opaco blocca la luce UV prevenendo le reazioni che determinano un cambiamento nel sapore della birra.
Le bottiglie in vetro
Le bottiglie sono realizzate in vetro scuro verde o marrone, che proteggono la birra dagli UV anche se non totalmente. La birra in vetro subisce l’evacuazione dell’aria tramite il vuoto, con conseguente minore assorbimento dell’ossigeno durante l’imballaggio. Il tappo è rivestito con un polimero simile a quello utilizzato per le lattine ed è permeabile all’interfaccia vetro-rivestimento, permettendo all’aria di entrare nel tempo.
Gli scienziati hanno analizzato una birra campione prodotta presso la New Belgium Brewing Company. Il liquido è stato suddiviso in due lotti presi dallo stesso serbatoio e confezionato sia in bottiglie che in lattine nello stesso giorno. Anche il confezionamento in lotti è avvenuto nella stessa settimana. Una volta che i campioni sono stati confezionati, sono stati traferiti alla Colorado State University e conservati al freddo (3°C) per i primi 30 giorni e poi a temperatura ambiente (20°C) per 150 giorni, per un totale di 6 mesi di tempo. Le condizioni di stoccaggio sono state stabilite ad imitazione di quelle commerciali.
Le variazioni nella birra
Le analisi della birra hanno portato a registrare variazioni più o meno accentuate nei componenti che dipendevano non solo dalla tipologia del contenitore ma anche da altri elementi tra cui la durata e la temperatura di conservazione e non per ultimo dai componenti presenti nella birra.
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Gli scienziati sono dunque arrivati alla conclusione che non esiste una confezione migliore, in quanto gli effetti della confezione dipendono anche dalla tipologia di birra e dagli elementi in essa presenti. La ricerca sulla stabilità del contenitore e sull’imballaggio dovrebbe pertanto fornire conoscenze tali da permettere ai produttori di decidere quale sia meglio per la propria birra per assicurarne una migliore conservazione nel tempo.
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Questo articolo è stato verificato con:
- https://bigthink.com/hard-science/beer-cans-vs-bottles/
- https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acsfoodscitech.2c00351
- https://www.gearrice.com/update/science-ends-the-eternal-beer-debate-canned-or-bottled/