Le stagioni biologiche sono solo due
- Se il cambio di stagione vi mette a dura prova, sappiate che in realtà il nostro corpo conosce solo due stagioni
- A dirlo è uno studio pubblicato su Nature Communications
- Solo al termine della primavera e dell’inverno il nostro organismo va incontro a delle variazioni
- Nel primo caso, aumenta lo stato infiammatorio a causa delle allergie
- Nel secondo, invece, le molecole del sistema immunitario si preparano a combattere le infezioni virali
Ce lo insegnano fin dall’asilo, tanto che smentire questa nozione che diamo ormai per scontata potrebbe sconvolgere i più. Eppure, a dirlo è la scienza: le stagioni non sono affatto quattro, ma due. Uno studio pubblicato su Nature Communications, infatti, ha messo in luce come il nostro organismo non riconosca la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno. Le stagioni biologiche, a detta dei ricercatori, sarebbero due: la prima si colloca tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, mentre la seconda è tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno.
Gli scienziati hanno analizzato per quattro anni di seguito i campioni di sangue di 105 partecipanti all’esperimento, raccolti quattro volte l’anno, in concomitanza con il cambio di stagione. Così, si sono accorti che il nostro corpo subisce dei cambiamenti a livello molecolare meno frequentemente di quanto si aspettassero. Mentre in corrispondenza della conclusione dell’estate e dell’autunno non sono state evidenziate particolari modifiche, alla fine della stagione primaverile, il nostro organismo manifesta un aumento dei biomarcatori di infiammazione, responsabili delle allergie, e delle molecole coinvolte nell’artrosi e nell’artrite reumatoide.
Come le nostre abitudini influenzano i cambiamenti molecolari
Al termine del periodo invernale, invece, sono aumentate le molecole responsabili dell’acne, i biomarcatori dell’ipertensione e le molecole del sistema immunitario, pronte a combattere i tipici malanni di stagione. Se alcuni dei cambiamenti del nostro organismo appaiono facilmente spiegabili, altri, a detta del team di ricerca, risultano ancora poco chiari.
In generale, però, gli scienziati hanno spiegato che la fluttuazione delle molecole dipende molto dal posto in cui si vive. Non a caso, il luogo in cui abitiamo risente di un particolare clima e di caratteristiche specifiche, come la tipologia di pollini nell’ambiente. Non solo: queste variazioni sono anche strettamente personali. Infatti, i cambiamenti molecolari dipendono anche dalle nostre abitudini.
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Reza Sailani, tra i principali autori dello studio, ha spiegato: “Quanto scoperto può aiutare in diversi campi. Prendiamo le allergie, per esempio: potremmo individuare quali pollini circolano nell’aria in un preciso periodo, e metterli in relazione con le fluttuazioni molecolari del nostro corpo, per capire esattamente a cosa siamo allergici“.
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- https://www.focus.it/scienza/salute/le-stagioni-sono-davvero-quattro
- https://www.nature.com/articles/s41467-020-18758-1
- https://med.stanford.edu/news/all-news/2020/10/human-biology-registers-two-seasons.html