Come sono nati i tatuaggi? Le origini e la diffusione

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Come sono nati i tatuaggi? Le origini e la diffusione

| 10/07/2023
Fonte: Pixabay

Quali sono le origini dei moderni tatuaggi?

  • Le origini dei tatuaggi risalgono agli ai primi anni Venti del Novecento
  • Alcune donne iniziarono a dipingersi alcune figure sulle loro gambe
  • Tra queste, spiccavano le flapper, generazione di donne famosa per l’eccessivo utilizzo di trucco, l’alto consumo di alcool e la spiccata veemenza sensuale
  • Per circa trent’anni, però, erano considerati troppo scabrosi per l’epoca
  • Solo verso la metà degli anni Cinquanta iniziarono a farsi strada i famosi “tatuaggi temporanei”, ovvero quelli rimovibili

 

I tatuaggi, oltre ad essere affascinanti ornamenti sulla nostra pelle, hanno anche una storia, delle proprie origini ed un vissuto. Collocabili cronologicamente agli inizi della prima dècade del Novecento, nascono principalmente come disegni su pelle “rimovibili”, vale a dire che con un po’ d’acqua si potevano togliere facilmente dalla propria pelle.

Un tatuaggio temporaneo di una stravagante balena da una confezione di Cracker Jack difficilmente susciterebbe scalpore nel 1912, ma un ritratto dipinto a mano sul ginocchio di una donna negli anni Venti? Questo si che era ritenuto alquanto scandaloso.

Ecco perché, se è necessario stabilire il preludio dei tatuaggi moderni, bisogna quindi parlare di questo periodo storico. I primi veri disegni su pelle sarebbero infatti stati visti sulle gambe delle flapper, generazione di donne famosa per l’eccessivo utilizzo di trucco, alto consumo di alcool e spiccata veemenza sensuale.

Le origini dei tatuaggi: dalle flapper fino al boom degli anni Cinquanta

Sarebbero state infatti queste ultime le prime ad adornare le proprie gambe con tatuaggi temporanei per tutto il periodo degli anni Venti del Novecento. Per arrivare al vero “boom” di questa pratica bisognerà però attendere la metà degli anni Cinquanta, quando prenderà piede soprattutto tra i teenagers.

Oltre le flapper, che sicuramente avranno influenzato l’imporsi del tatuaggio moderno, è necessario porre una degna nota sui disegni realizzati con l’henné. Vere e proprie opere d’arte la cui storia è riconducibile a pratiche radicate in Egitto, in Pakistan, in India, in Africa ed in Medio Oriente per poi giungere in Occidente già verso la metà degli anni Novanta.

Secondo le origini, quindi, i tatuaggi sono nati come veri e propri disegni sulle ginocchia. In particolar modo, le donne iniziarono a dipingersi immagini sulle gambe, ornandole di diversi colori. Verso la metà degli anni Sessanta, erano molte le persone, specie uomini ed anziani, a non vedere di buon occhio questa pratica considerata troppo provocatoria.

Intervistato per un giornale del Maryland nel 1966 chiamato The News, un uomo di nome James A. Rice disse che le ginocchia truccate erano “più infantili di qualsiasi altra cosa“.

I tatuaggi temporanei sono arrivati in commercio verso la metà degli anni Cinquanta. In seguito, famosi marchi di cosmesi hanno iniziato a vendere kit per creare autonomamente questi stravaganti disegni su pelle, come il Madcap Kneesies for on the View Knees di Faberge.

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Molti storici considerano questi ultimi come i precursori effettivi dei moderni tattoos.

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