Lo studio: durante una partita i tifosi non riescono ad essere imparziali

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Lo studio: durante una partita i tifosi non riescono ad essere imparziali

| 20/08/2024
Fonte: Pxhere

I tifosi non sono imparziali quando guardano la partita: lo dice la scienza

  • Siete convinti che la vostra squadra del cuore sia costantemente osteggiata dal fato avverso o dagli arbitri ingiusti?
  • In realtà, uno studio ha svelato che i tifosi non sono imparziali quando guardano la partita
  • Gli scienziati hanno eseguito un esperimento a cui hanno partecipato 24 volontari
  • Monitorando la loro attività cerebrale è saltato fuori qualcosa di sorprendente
  • La risposta del cervello quando vediamo giocare i membri del nostro gruppo è alterata

 

Quante volte avete guardato la vostra squadra del cuore giocare, pensando che l’arbitro fosse di parte? Cattive notizie in arrivo: quelli poco oggettivi, in realtà, potreste essere voi. A rivelarlo, una ricerca dell’Università di Brisbane e del Queensland Brain Institute. Secondo gli esperti, infatti, i tifosi non riescono ad essere imparziali mentre guardano una partita.

Gli scienziati hanno condotto un esperimento con 24 partecipanti. I volontari sono stati divisi in due team. Dopodiché, due di loro hanno preso parte a una sfida. A quel punto, i membri restanti della squadra hanno dovuto esprimere delle valutazioni sulla velocità dei movimenti di entrambi i giocatori in competizione tra loro. Nel frattempo, l’attività cerebrale dei partecipanti chiamati a giudicare è stata monitorata attraverso una risonanza magnetica funzionale. Gli incredibili risultati dello studio? A renderci imparziali sono gli errori di percezione del nostro cervello.

La scienza del tifo

Quanto scoperto dagli scienziati ha dell’incredibile. Infatti, ogni volontario tendeva ad interpretare come più veloci ed efficaci le prestazioni del proprio compagno di squadra, anche nel caso di mosse perfettamente uguali. Insomma, d’accordo: i tifosi non sono imparziali quando guardano la partita.

La colpa, però, è della risposta cerebrale anomala che si attiva quando vedono giocare un membro del proprio gruppo. Al contrario, quando la palla passa al giocatore avversario, il cervello non emette le stesse attivazioni. Pascal Molenberghs, il coordinatore della ricerca, ha spiegato: “Questo sembra suggerire che percepiamo inconsciamente le azioni della nostra squadra del cuore diversamente da quelle compiute dalle altre.

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Non solo decidiamo in favore delle azioni della nostra squadra perché pensiamo sia la migliore. Piuttosto, poiché ci sentiamo affiliati a quella squadra, il nostro cervello tende a valutare le sue mosse in modo più favorevole rispetto a quelle delle squadre avversarie“. Secondo gli studiosi, gli esiti dell’esperimento potrebbero anche aiutarci a motivare gli scontri tra chi appartiene a gruppi sociali differenti. E voi, da oggi in poi guarderete la partita della vostra squadra del cuore con occhi diversi?

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