“Ciao Spunteblu, ho deciso di scrivervi perché la mia ragazza ha superato il limite di sopportazione, creando una situazione che non si può più tollerare. Premetto subito che io non sono un tipo menefreghista e cerco di vivere qualsiasi relazione nel miglior modo possibile, comprendendo le esigenze degli altri e non pensando solo alle mie. Quando ci siamo messi insieme, Alessia mi ha chiesto di fare un patto: quando uno dei due sta male, l’altro resta a casa per fare videochiamate e fargli compagnia. Lei ci tiene molto a queste cose, ha un carattere complicato e a cui servono molte dimostrazioni. Questo deriva sia da una famiglia particolarmente assente nei suoi confronti sia dalla storia col suo ex che purtroppo la trattava male. Non ci ho visto niente di male ad accettare e diverse volte è stato anche divertente e mi ha aiutato quando ho avuto il covid. Poi una sera, dopo quasi 3 anni, pensavo di potermi prendere una serata libera senza che succedesse nulla. Ma lei non l’ha presa per niente bene. Leggete e ditemi se voi trovereste giusto dover sottostare a quello che ormai sembra essere diventato un obbligo più che un piacere.”
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Una persona ha recentemente condiviso un’esperienza riguardante una dinamica complessa all’interno della sua relazione amorosa. Il suo partner, Alessia, ha stabilito delle aspettative specifiche per la loro relazione, apparentemente derivanti da precedenti esperienze di vita, che includono un background familiare di negligenza e una relazione passata dove è stata maltrattata.
All’inizio della loro relazione, Alessia aveva proposto un accordo particolare: quando uno dei due partner si sentiva male, l’altro avrebbe dovuto restare a casa e fare compagnia attraverso videochiamate. Questo patto era importante per Alessia, che, a causa del suo vissuto personale, aveva bisogno di continue rassicurazioni e attenzioni. Il suo compagno aveva accettato l’accordo, non vedendovi nulla di male e riconoscendo che in alcune situazioni, come durante il suo periodo di malattia con il covid, questo supporto reciproco era stato sia piacevole che utile.
Tuttavia, dopo circa tre anni, la situazione ha preso una piega diversa. Una sera, il compagno di Alessia ha deciso di prendersi del tempo per sé, presupponendo che questo non avrebbe causato problemi. La reazione di Alessia, tuttavia, è stata estremamente negativa. La sua risposta ha portato il partner a riflettere sul fatto che ciò che una volta era un gesto piacevole e accogliente era ora percepito come un dovere gravoso, piuttosto che una scelta volontaria.
La storia mette in evidenza le sfide che possono sorgere quando i confini personali e le esigenze emotive all’interno di una relazione diventano fonte di tensione. Le richieste di Alessia, sebbene radicate nelle sue esperienze passate e nella necessità di sicurezza emotiva, hanno creato una situazione in cui il suo partner si sente oppresso. Questo ha portato a una riconsiderazione della sostenibilità di tali dinamiche relazionali a lungo termine.
La narrazione serve anche come esempio di come le dinamiche delle relazioni possano cambiare nel tempo e di come ciò che una volta era una fonte di comfort possa trasformarsi in un punto di conflitto, sottolineando l’importanza della comunicazione e del rispetto reciproco dei confini all’interno delle relazioni amorose.
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