Altro che 21 giorni: per perdere una brutta abitudine ci vuole molto di più

I nuovi studi in materia

 

Il cambiamento delle abitudini è un compito importante per la salute a lungo termine, ma il mito comune dei famosi 21 giorni per adottare un nuovo comportamento è stato sfatato dalla scienza. Non è infatti così semplice come spesso si crede. Un libro del 1960, “Psycho-Cybernetics” di Maxwell Maltz, ha contribuito a diffondere questa credenza popolare, affermando che servono circa 21 giorni per abituarsi a un nuovo aspetto dopo un intervento chirurgico al naso. Tuttavia studi più recenti indicano che il tempo necessario per cambiare un’abitudine può variare notevolmente.

In un esperimento pubblicato sulla rivista European Journal of Social Psychology, a 96 partecipanti è stato chiesto di modificare un’abitudine quotidiana e il tempo medio è risultato essere di 66 giorni, con una variazione da un minimo di 18 a un massimo di 254 giorni. In sostanza, statistica alla mano, servono almeno due mesi per cambiare un’abitudine, ben lontani dai 21 giorni comunemente accettati.

Come fare per abbandonare le cattive abitudini

Per abbandonare cattive abitudini è fondamentale identificare la routine che si desidera cambiare, sperimentare diverse forme di gratificazione che possono sostituire la cattiva abitudine, isolare il segnale che scatena l’abitudine tra cinque categorie e infine definire un piano d’azione. Questo approccio è basato su un modello neurologico composto da segnale, routine e gratificazione.

Leggi anche: Al risveglio sei già stanco? Forse è colpa di queste tre cattive abitudini

Per adottare nuove abitudini è essenziale identificarle e trovare le giuste motivazioni, sostituire la cattiva abitudine con un comportamento positivo e persistere nel cambiamento. Questo richiede impegno, ma la comprensione dei processi neurologici alla base può facilitare il percorso verso l’adozione di nuovi comportamenti. Per cambiare le abitudini c’è bisogno di tempo e dedizione, ma è un obiettivo raggiungibile con pazienza e consapevolezza.

Share